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giovedì 25 dicembre 2025

L'eccellenza della virtù della dolcezza

Volto dolcissimo di Gesù Cristo
[Brani tratti da "Compendio di Teologia Ascetica e Mistica", di Padre Adolphe Tanquerey (1854-1932), zelantissimo sacerdote francese].

 
L'eccellenza della dolcezza

La dolcezza è virtù eccellente in sè e negli effetti. [...] il grande vantaggio della dolcezza è di far regnare la pace nell'anima, pace con Dio, col prossimo, con se stesso.

a) Con Dio, perchè ci fa accettare tutti gli avvenimenti, anche più disgustosi, con calma e serenità, come mezzi di progredire nelle virtù, e soprattutto nell'amor di Dio: "Sappiamo infatti, dice S. Paolo, che ogni cosa concorre al bene di quelli che amano Dio: diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum".

b) Col prossimo: perchè, prevenendo e reprimendo i moti di collera, ci fa sopportare i difetti del prossimo e ci fa stare con lui in buona relazione, o almeno non ci lascia internamente turbare se altri s'adira contro di noi.

c) Verso se stesso: quando si è commesso qualche errore o preso qualche abbaglio, uno non si impazienta nè si irrita, ma si corregge con tranquillità, con compassione, senza stupirsi dei suoi falli, giovandosi dell'acquistata esperienza per stare più vigilante. [...] Così si conserva la pace, che è uno dei beni più preziosi.

Pratica della virtù della dolcezza

[...] Ad imitar Nostro Signore:

a) eviteremo gli alterchi, [...] le parole e gli atti offensivi o sgarbati, per non allontanare i timidi. Baderemo a non rendere mai male per male [...]; a non parlare quando siamo in collera.

b) Ci studieremo invece di trattar con riguardo quelli che ci si avvicinano; di aver per tutti viso allegro ed affabile, anche quando ci tornino noiosi e pesanti; di accogliere con bontà particolare i poveri, gli afflitti, gli infermi, i peccatori, i timidi, i fanciulli; di addolcire con qualche buona parola le riprensioni che siamo costretti a fare; di mostrarci santamente premurosi di rendere servizi, facendo talora anche di più di quanto ci si domanda, e soprattutto facendolo con grazia. [...]

I perfetti si sforzano d'imitare la dolcezza stessa di Dio, come nota l'Olier: "Dio è la dolcezza per essenza, e quando vuol parteciparla all'anima, si stabilisce talmente in lei, che ella [...] è tutta perduta in Dio, nel suo essere, nella sua vita, nella sua sostanza, nelle sue perfezioni; di modo che tutto ciò che fa lo fa con dolcezza; e anche quando opera con zelo, è sempre con dolcezza, l'amarezza e l'acredine non trovando più posto in lei come non lo trovano in Dio".

Pensiero del giorno

Sacro Cuore di Gesù
Dio ci ama da tutta l'eternità e brama quindi di unirsi a noi (...). Con instancabile amore ci cerca, ci insegue, come se non potesse essere felice senza di noi.

[Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Imprimatur Sarzanæ, die 18 Novembris 1927, Can. A. Accorsi, Vic. Gen. - Desclée & Co., 1928].

mercoledì 24 dicembre 2025

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Dio usa misericordia con le persone che in vita furono caritatevoli

Dagli Scritti di Padre François Xavier Schouppe (1823-1904).


Se è vero che il Signore severamente punisce le anime che dimenticarono la carità, avrà una indicibile misericordia per quelli che avranno praticato questa virtù del suo Cuore. Abbiate sopra tutto, ci dice per mezzo del suo apostolo S. Pietro, una perseverante carità, gli uni per gli altri, poiché la carità copre la moltitudine dei peccati. Ascoltiamo ancora Mons. Languet nella Vita della B. Margherita Maria.

«Un gentiluomo, padre d'una novizia dipendente dalla beata Margherita Maria, era morto da poco, e fu raccomandato alle preghiere della comunità. La carità di suor Margherita la impegnò a pregare per

lui in modo particolare. La novizia alcuni giorni dopo venne ancora a raccomandarlo alle sue preghiere. «Figlia mia, le disse allora la sua santa maestra, statevene quieta: vostro padre è nello stato di farci parte delle sue preghiere anziché aver bisogno delle nostre». Poscia aggiunse: «Chiedete alla signora vostra madre qual è la generosa azione che prima di morire fece suo marito, e che gli rese favorevole il giudizio di Dio». L'azione di cui parlava la serva di Dio era ignorata dalla novizia. La novizia non vide sua madre che molto tempo dopo, il giorno della sua professione. Allora domandò qual era l'azione di generosa carità che prima di morire aveva fatto suo padre. «Quando gli venne portato il santo Viatico, egli aveva domandato perdono al macellaio di quel paese, che aveva accompagnato il SS. Sacramento, per alcune parole offensive dettegli tempo prima e gli aveva stretto la mano alla presenza degli astanti». - Da Dio solo suor Margherita aveva conosciuto quanto era avvenuto in quella circostanza. Aggiungiamo che Dio con questa rivelazione, volle una volta di più mostrarci che la carità copre la moltitudine dei peccati e ci farà trovar indulgenza nel giorno della giustizia».


[Brano tratto da “Il dogma del Purgatorio”, di Padre Francesco Saverio Schouppe, traduzione di Don Antonio Buzzetti, tipografia e libreria San Giuseppe degli artigianelli, Imprimatur: Taurini, die 7 Aprilis, 1932, Can. Franciscus Paleari, Provic. Gen.].

Pensiero del giorno

San Francesco di Sales

Impariamo da Gesù nel presepio che tutto ciò che di grande ci fa vedere il mondo, non è altro che illusione e bugia.


(San Francesco di Sales)

martedì 23 dicembre 2025

Gratitudine

Ripubblico un'e-mail che tempo fa ho inviato a un generoso sostenitore del blog.


Caro (...),
quando nel 2008 ho aperto il blog "Cordialiter" (sembra passato un secolo!) si respirava ancora l'atmosfera di entusiasmo per il motu proprio Summorum Pontificum che era ancora "fresco di stampa" (era stato promulgato l'anno prima). Sull'onda dell'entusiasmo nacquero tanti blog filo tradizionali, molti dei quali sono scomparsi dopo qualche tempo. Ti confesso che anche io ho pensato varie volte di "tagliare la corda", poiché gestire seriamente un blog assorbe un sacco di tempo (soprattutto per rispondere alla corrispondenza... sembro una calamita per persone che hanno problemi di vario genere, alle quali cerco di dare qualche parola di conforto onde evitare che possano sentirsi abbandonate da tutti e cadere in depressione... quante sono!). Non ti parlo poi di certi tradimenti che ho subito persino da persone che avevo beneficato, ti dico solo che fa male ricevere "pugnalate alle spalle" da parte di gente che consideravo amica.

Uno dei motivi per cui non ho abbandonato il blog è che tante persone mi hanno detto che si sentono edificare l'animo nel leggere i post che pubblico. Mi sentirei quasi un traditore se abbandonassi queste persone con cui ho un fraterno rapporto di amicizia. Se anche una sola di queste persone leggendo il blog facesse un pensiero d'affetto nei confronti del Redentore Divino, mi riterrei soddisfatto, poiché lo scopo principale del sito consiste nell'incoraggiare le anime ad amare Dio, fine ultimo della nostra esistenza. Ma se tutto ciò è possibile è anche grazie a persone come te (purtroppo, non molte) che continuano a sostenere il lavoro che c'è dietro ai vari blog (anche quello vocazionale assorbe un sacco di tempo, ma ha dato bei frutti). L'intramontabile Catechismo di San Pio X insegna che Dio è rimuneratore: castiga il male e premia il bene. Supplico la Santissima Trinità di ricompensarti per tutto ciò che hai fatto per me in questi anni (troppo grande sarebbe la mia ingratitudine se me ne dimenticassi). Desidero principalmente il tuo bene spirituale, il quale consiste nel conoscere, amare e servire il Signore, nella speranza di andare in Cielo ad amarlo per sempre, pertanto prego Iddio di donarti la "grazia delle grazie", ossia il dono della perseveranza finale.

Rinnovandoti la mia gratitudine, ti saluto cordialmente in Corde Matris.

Cordialiter

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Pensiero del giorno

Confidate ogni cosa in Gesù Sacramentato e in Maria Ausiliatrice, e vedrete cosa sono i miracoli.


(Don Bosco)

lunedì 22 dicembre 2025

Gli scritti alfonsiani fanno ancora un gran bene alle anime

Un ragazzo mi ha confidato di essersi innamorato degli scritti spirituali di Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa.


Carissimo Cordialiter,
GRAZIE PER QUELLO CHE FAI! Attraverso il tuo blog ho conosciuto gli scritti di sant’Alfonso (ho letto “Apparecchio alla morte”, “Uniformità alla volontà di Dio”) ora sta incominciando a leggere “Pratica di amar di Gesù Cristo”! Nel frattempo nel mio cuore sento sempre di più di voler dedicare la mia vita a Gesù Buono… sarebbe bellissimo poter diventare religioso e chissà magari un giorno sacerdote. […] In tutto questo volevo ringraziarti per il tuo blog. Leggo ogni giorno e mi dà forza e coraggio. […]

Che Dio ti benedica.

(Lettera firmata)


Caro fratello in Cristo, 
sono molto contento che tu abbia letto alcuni libri di Sant'Alfonso Maria de Liguori. Penso che i suoi scritti spirituali siano un potente strumento per convertirsi sinceramente a Dio. Oltre ai titoli che hai citato tu potresti leggere anche "Le Glorie di Maria", "Visite al Santissimo Sacramento", "Del gran mezzo della preghiera", "Riflessioni devote", "Via della salute", "L'amore delle anime", ecc., che si trovano facilmente e gratuitamente sul web in formato elettronico.

Sono contento anche del fatto che il mio blog ti sia di aiuto nel cammino spirituale. Il mio scopo è appunto quello di edificare le anime dei lettori per dare gloria a Dio.

In Gesù e Maria,

Cordialiter 

Il milionario che faceva poca beneficenza

Don Bosco
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].

Don Bosco sapeva che un buon padre cappuccino era confessore di un nobile genovese, senza figli, e molte volte milionario. 

— Come va, gli chiese Don Bosco, che quel signore non fa elemosina proporzionata al suo stato? 

— Dà ogni anno ai poveri 20.000 lire. 

— 20.000 lire soltanto? Se vuol obbedire a Gesù Cristo, dando nella misura proporzionata alle ricchezze che possiede, non basterebbero 100.000 all’anno! 

— Capisco bene; ma non saprei come fare a persuaderlo a dare di più. Lei nel caso mio come se la caverebbe? 

— Io gli direi che non voglio andare all’inferno per causa sua e che, se vuole andare lui, ci vada solo. Quindi gl’imporrei di fare elemosina secondo il suo stato, altrimenti gli direi che non mi sento di continuare ad essere io il responsabile della sua anima. 

— Ebbene, glielo dirò, promise il buon religioso. 

Come disse, così fece. Ma quegli fece il sordo, anzi congedò il confessore, mostrandosi offeso (...).

Pensiero del giorno

Invano si costruiranno chiese, si terranno missioni, si faranno opere buone di diverso genere: tutti i nostri sforzi saranno vani se non sapremo usare l'arma difensiva e controffensiva della buona e sincera stampa cattolica.

(San Pio X)

domenica 21 dicembre 2025

Canale Telegram "Cordialiter"

Cari amici,

informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.

Sursum corda!

Invito all'apostolato

Dagli scritti di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena (1893 - 1953).


Mi metto alla presenza di Gesù, Capo del Corpo mistico della Chiesa, perché m'insegni a collaborare con lui alla salvezza delle anime. 

1 - Nella parola del Battista: «Preparate la via del Signore» (Lc. 3, 4) è implicito un invito all’apostolato [...]. Tale invito ci è rivolto non solo dal Battista, ma anche da Gesù, che ha voluto fare di ogni cristiano un collaboratore della sua opera redentrice. 

È chiaro che Gesù, con i suoi meriti infiniti, ha meritato da solo l’immenso e prezioso capitale di grazia necessario per redimere e santificare l’intero genere umano; e tuttavia Egli non ha disdegnato la nostra umile collaborazione [...].

La Sposa di Cristo è la Chiesa, e la Chiesa è la «società» dei suoi fedeli, siamo dunque noi, sono le anime nostre. Gesù non aveva affatto bisogno di noi e, come da solo ci ha meritato la grazia, così da solo poteva applicarla direttamente ad ogni anima [...]. Gesù dunque, nella sua infinita bontà ha voluto associarci a lui per darci l’onore e la gioia di essere suoi collaboratori nell’opera più grande che si compie nel mondo: la salvezza delle anime. 

2 - Poiché Gesù, nel suo infinito amore per noi, ha voluto associarci alla sua opera redentrice, riservando in essa un posto alla nostra attività, bisogna dire che ora, nell’economia attuale della Redenzione, la nostra collaborazione è necessaria. Ormai, per condurre a termine l’opera sua, Gesù ha bisogno di noi. Dobbiamo esserne santamente orgogliosi, ma non dobbiamo dimenticare che da ciò deriva una tremenda responsabilità: la salvezza dei nostri fratelli dipende anche dalla generosità con cui noi collaboreremo all’opera di Cristo. «Mistero certamente tremendo, né mai sufficientemente meditato, che cioè la salvezza di molti dipenda dalle preghiere, dalle mortificazioni volontarie intraprese a questo scopo dalle membra del Corpo Mistico di Cristo e dalla collaborazione dei pastori e dei fedeli» (Myst. Corp.). Mistero «tremendo» proprio per la responsabilità che c’impone, e «mai sufficientemente meditato», perché bisogna essere profondamente convinti che «la salvezza di molti dipende» anche da noi, dalla nostra collaborazione. Se tale realtà deve spingere ogni semplice fedele ad un generoso apostolato, quanto più dovrà spingere un’anima consacrata a Dio! Quest’anima ha lasciato tutto per darsi tutta a lui, quindi i suoi interessi devono, in modo particolarissimo, essere gl’interessi di Dio; quest’anima è sposa di Cristo e, come tale è tenuta a collaborare all’opera del suo Sposo divino: la salvezza delle anime, la gloria del Padre celeste. 

Le anime sono il «patrimonio» della sposa di Cristo, la loro salvezza è la sua «passione», il bene e lo sviluppo della Chiesa sono i suoi «interessi»; ella vive solo per Gesù e per l’Opera sua. 

Colloquio - [...] O Signore, concedi anche a me un vivo amore per le anime, accendi in me un’ardente sete della loro salvezza e fa’ che io spenda le mie povere forze per collaborare alla tua grande opera redentrice. 


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].


(.)

Pensiero del giorno

Chiesa di San Giuseppe di Bari Vecchia
La prima mèta a cui deve mirare la formazione dei ragazzi è la pietà. La preghiera è il respiro dell'anima. Questo vale per tutti, ma specialmente per i ragazzi. Il Tronson definisce la meditazione così: una preghiera a bocca chiusa e a cuore aperto, in cui non parla la lingua ma il cuore, non si adoperano parole ma santi affetti.

[Brano tratto da "Direzione spirituale e gioventù d'oggi", di Don Giovanni Barra, Alzani Editore, 1959].

sabato 20 dicembre 2025

Quanto bene potrebbero fare le persone benestanti se aiutassero le opere di propagazione della Fede!

Don Bosco
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].


Scrive Giuseppe Brosio, uno dei primi giovani dell’Oratorio: «Eravamo in via Dora Grossa, e Don Bosco si fermò dinanzi ad una vetrina in cui era esposto un grosso mappamondo, e mi indicava le diverse parti del nostro globo. Quando fu all’America, mi disse: 

— Guarda, Brosio, com’è vasta l’America e com’è poco popolata! 

— Ma vi è tanto oro, risposi io.

— Sì, è vero, vi è molto oro; ma nessuno dei cattolici lo possiede per farne buon uso. E poi ripigliava: Con molto oro quante miserie si potrebbero sollevare! Chi lo possiede quanti meriti potrebbe guadagnarsi! Con questo, quanto pure ne avvantaggerebbe la propagazione della Fede! [...]».


Pensiero del giorno - La Chiesa Cattolica è perseguitata

Nel corso di un’udienza, il grande Papa Pio IX domandò ad un seminarista: «Quali sono i caratteri della vera Chiesa?». Il giovane seminarista rispose: «Sono quattro, la Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica». «C'è un quinto carattere, qual è?», domandò l'augusto Pontefice. Il seminarista rimase sorpreso e non sapeva cosa rispondere al Vicario di Cristo, il quale aggiunse: «Chiesa perseguitata. Non ricordi? “Come hanno perseguitato me, così perseguiteranno voi; e sarete odiati per il nome mio”...».