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martedì 15 luglio 2025

Il regime modernista scatena l’offensiva delle Ardenne

Ripubblico un post che scrissi alcuni anni fa, nella speranza di infondere un po' di conforto tra i lettori.


È da decenni che il regime modernista sta causando sfracelli nell'orbe cattolico, con gravissime conseguenze spirituali per le anime. Ma negli ultimi tempi la “guerra totale” che il regime ha dichiarato alla Tradizione Cattolica sta avendo un particolare impulso (pensiamo ad esempio alla diffusione della sacrilega pratica della Comunione data ai divorziati risposati che vogliono continuare a commettere adulterio). Ma non dobbiamo farci prendere dallo sgomento, infatti la mia impressione è che si tratti semplicemente del colpo di coda del regime, prima della sua imminente sconfitta definitiva che avverrà grazie all'intervento dell’Immacolata. “Historia magistra vitae”, diceva Cicerone, in effetti la storia è davvero maestra di vita, ci aiuta a capire meglio la situazione presente. Ciò che sta avvenendo negli ultimi tempi mi ricorda l’offensiva delle Ardenne sferrata da Adolf Hitler pochi mesi prima di perdere la guerra (nella foto a lato è raffigurato il generale Joseph Dietrich, uno dei protagonisti dell'offensiva). 

Correva l’anno 1944, l’esercito del Reich germanico era in forte difficoltà, continuava a subire molte sconfitte su vari fronti di guerra, ormai la situazione militare era disperata, non rimaneva che porre fine alle ostilità e così limitare i danni e le sofferenze per i combattenti e la popolazione civile. Invece Hitler ebbe l’assurda idea di radunare centinaia di migliaia di soldati germanici e di scatenare una massiccia offensiva nelle Ardenne (una regione boscosa tra Lussemburgo, Francia e Belgio). Fu il colpo di coda del regime nazionalsocialista. Il 16 dicembre le truppe hitleriane sferrarono un poderoso attacco che travolse gli avversari. Sembrava di essere tornati ai primi anni di guerra, quando dal 1939 al 1941 l’esercito del Reich travolgeva le armate nemiche e in breve tempo conquistava interi Stati nazionali. Ma nell'offensiva delle Ardenne del 1944 le cose andarono diversamente. Dopo gli impetuosi successi iniziali l’avanzata tedesca venne fermata e nel corso del gennaio 1945 le armate del Führer si ritirarono dietro la “linea Siegfried”, ponendo così fine all'inutile offensiva delle Ardenne. Pochi mesi dopo (maggio 1945) i generali delle Forze Armate del Reich sottoscrissero l'armistizio ponendo così fine alla guerra in Europa. 

Attualmente il regime modernista è in forte difficoltà, sta perdendo adepti, l’età media dei miliziani “col prurito delle novità” si aggira attorno ai 75 anni. Mentre la tracotante e vegliarda armata dei novatori continua ad assottigliare le fila ed è costretta a ripiegare da diversi fronti, il giovane e virile movimento tradizionale continua ad attrarre nuove leve e ad avanzare con impeto nonostante il “fuoco di sbarramento” delle vecchie volpi moderniste e dei loro alleati laicisti. Stiamo combattendo una battaglia spirituale aspra e faticosa contro un nemico che, pur di rallentare l'inarrestabile avanzata del battaglione tridentino, non si fa scrupolo di usare mezzi scorretti come la menzogna e l'inganno. Ma le ostili insidie dei novatori non solo non sono riuscite a sbarrare il passo al movimento tradizionale, ma hanno contribuito a irrobustire nei militanti tridentini la determinazione a combattere virilmente la buona battaglia della fede sino a quando la feroce “offensiva delle Ardenne” sferrata dai modernisti non sarà stata fermata. Spero che prossimamente si possa finalmente assistere al definitivo tracollo del regime e al trionfo del Cuore Immacolato di Maria. In attesa di giungere alla vittoria dobbiamo continuare a resistere ad oltranza, senza retrocedere di un millimetro con vergognosi compromessi al ribasso sulla dottrina e sui valori non negoziabili. Per aspera ad astra, attraverso le difficoltà si giunge alle stelle!

Pensiero del giorno

Come avvertono i maestri di spirito, in tempo di desolazione dobbiamo principalmente esercitarci in atti di umiltà e rassegnazione.


(Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa)

lunedì 14 luglio 2025

Risposta a una lettrice salentina

Tempo fa una gentilissima lettrice mi ha scritto delle frasi molto belle, ricche di carità fraterna, che mi hanno dato conforto, incoraggiandomi a proseguire nella pubblicazione di post che possano fare del bene alle anime. A tal proposito pubblico la lettera di risposta che le ho inviato.


Buongiorno [...],

ho aperto il blog "Cordialiter" nel lontano 2008 per cercare di portare le anime a Dio diffondendo gli insegnamenti di Sant'Alfonso Maria de Liguori e di altri dotti autori di sicura fede. Anche se a volte rimango dispiaciuto e sconfortato nel vedere tanta gente vivere come se Dio non ci fosse, desidero continuare la "buona battaglia della fede" (come la chiamava San Paolo) cercando di fare del bene ai miei lettori pubblicando dei post che siano edificanti per le anime e che le aiutino ad avanzare nel cammino di perfezione cristiana.

Fin quando ci saranno delle persone spirituali come te a seguire il blog, sarò felice di pubblicare degli aggiornamenti tutti i giorni dell'anno. Per me è una gioia poter fare del bene alle anime. A tal proposito sento il bisogno di dirti che, ogni volta che avrai delle domande da farmi su argomenti religiosi che ti stanno a cuore, sarò molto lieto di risponderti. Le mie risposte si basano sugli insegnamenti del Magistero perenne della Chiesa e di autorevoli autori di retta dottrina come Sant'Alfonso, San Francesco di Sales, il Cardinale Giuseppe Siri, Padre Royo Marín, Padre Eriberto Jone e tanti altri.

Mi sembri una persona spirituale che ama profondamente Dio. Se potrò fare qualcosa per la tua anima, sarò felice di aiutarti. Più ti vedrò amare il Redentore Divino e più sarò felice. Non esitare a scrivermi ogni volta che ne avrai bisogno. Vorrei vedere tutti gli abitanti della Terra ardere d'amore per Dio, nostro unico vero bene e fine ultimo delle nostre esistenze.

Rinnovandoti la mia gratitudine per le belle parole di incoraggiamento che mi hai gentilmente rivolto, ti saluto cordialmente nei Cuori di Gesù e Maria.

Cordialiter

Pensiero del giorno

Quando la carità lo richiede, non solo è bene comunicare al prossimo ciò che gli è necessario per sua istruzione; bensì anche ciò che gli è utile per sua consolazione.


(San Francesco di Sales)

domenica 13 luglio 2025

Canale Telegram "Cordialiter"

Cari amici,

informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.

Sursum corda!

Intervista a una giornalista

Anni fa mi scrisse una giovane giornalista, la quale in passato viveva mondanamente come se Dio non esistesse, ma dopo la sua conversione cominciò a sentirsi attratta alla vita religiosa. Molto gentilmente accettò di rispondere a una serie di domande e venne fuori una specie di “intervista” che ripubblico volentieri perché è davvero edificante.

- Quando vivevi in maniera mondana, ti sentivi felice e con la pace nel cuore?

- No, non ero in pace. Cercavo l'esagerazione, il divertimento e soprattutto l'amore nel modo sbagliato. Ovviamente, come tutte le illusioni, i primi tempi è "tutto bello", poi però c'è qualcosa che ti lascia una scia di tristezza. Era una felicità che mi sfuggiva dalle mani. Cercavo di prenderla, ed ogni volta scappava. Finiva. Mi lasciava vuota. Nonostante avvertissi tutto ciò, non avevo ancora toccato "il fondo" per risalire. Nel mio cuore infatti c'erano l'ambizione alla carriera, la voglia di essere sempre più bella e piacere agli uomini, e di farmi una famiglia (cosa buona) ma che cercavo di fare sulle basi dei valori proposti dal mondo: la bella casa, il bel fidanzato, i gioielli, le vacanze, ecc.

- Come è avvenuta la tua conversione?

- La conversione è avvenuta perché Qualcuno è venuto a prendermi. Avevo il fidanzato e non vivevo certo in castità. Lui lavorava in televisione ed io ero affascinata da questo mondo e dal potere che aveva. Iniziai qui infatti ad innamorarmi del giornalismo. All'inizio era tutto bello. Sembrava che fosse davvero l'amore della mia vita. Avevo anche litigato con i miei genitori per vivermi questa storia. Nel frattempo mi sono laureata e dopo un susseguirsi di soddisfazioni è nata dentro di me una strana inquietudine. Ora, la chiamerei una "sana inquietudine". Cioè mi capitava questo: in ogni posto dove andavo con il mio ragazzo, non mi sentivo al mio posto. Non so, ti faccio qualche esempio. Andavamo ad una mostra ed io volevo uscire fuori. Andavamo a vedere una rappresentazione teatrale ed io non mi sentivo bene lì. Non capivo che era Gesù che mi stava cercando. L'ho capito più in là, ma quello, ne sono certa, è stato il primo forte richiamo di Gesù. Mi sentivo insoddisfatta e mi sembrava che tutto non avesse più senso. Litigavo sempre più spesso con il mio ragazzo e diventavo sempre più triste. Decisi così di mollarlo. Per un po' andò meglio, nonostante la sofferenza affettiva che provavo perché non capivo cosa mi stesse succedendo. Davo intanto la colpa agli altri. Al mondo e alle persone. Ma Gesù non mi lasciò sola. Mi buttai nel lavoro. Ero sempre più vanitosa. Avevo le giornate belle piene ma quando tornavo a casa e chiudevo la porta della mia camera, mi veniva da piangere a più non posso. Ero infelice!!! E avrei voluto gridarlo al mondo intero. Ma non capivo il perché. In fondo, mi dicevo, ho tutto. Avevo un lavoro bello, i ragazzi non mi mancavano... ma ero triste. Sono state le parole del Vangelo e il diario di Santa Faustina a darmi LUCE. Mi è bastata la parola di Gesù: "IO SONO LA VIA, LA VERITA', LA VITA'" a farmi capire improvvisamente tutto. E a farmi chiedere: ma io per cosa vivo questa vita? Mi sono sentita amata da Gesù in una maniera così grande e unica che poi mi sono buttata a cercare libri su Gesù, preghiere e tutto quello che lo riguardava. Ma soprattutto ho iniziato a cercarlo ed ho scoperto che Lui è stato sempre a fianco a me. Sono esplosa nel vero senso della parola. Ho iniziato ad andare a Messa quasi tutti i giorni, a pregare, a parlare con Gesù. Per me è stato come innamorarmi di un Uomo. Il resto non aveva più senso per me. Quando qualcuno nominava l'Eucaristia, la Messa o la Parola di Dio mi batteva forte il cuore. Ho scoperto L'AMORE GRANDE di un Padre che prima ignoravo. Da qui è iniziato il cambiamento. Ci tengo a dire che non è stato un cambiamento avvenuto dal giorno alla notte. È stato proprio un cammino in salita che ho fatto muovendo un passo alla volta. E tuttora sto camminando nella stessa montagna. La conversione dura tutta la vita!

- Quando hai cominciato a sentirti attratta alla vita religiosa?

- Sentivo che questo amore cresceva sempre di più. Più scoprivo l'amore di Dio e più nasceva in me il desiderio di rispondere a questo AMORE. Quando ho sentito per la prima volta l'attrazione alla vita religiosa, ovvero a dedicare tutta la mia vita per Gesù, mi sono detta: "eh si, ma cosa vado a pensare, ma figurati se Gesù sceglie proprio me e perché proprio io?". Non ci volevo credere. Più mandavo via questo pensiero e più tornava. Andavo perfino da alcuni preti raccontando tutte le cose negative su di me perché loro mi dicessero che non poteva essere che Gesù mi chiamava. MA GESÙ ORMAI MI AVEVA PRESA. E l'ho capito quando ho visto che la mia vita non avrebbe avuto senso se non vissuta solo per Lui.

- Cosa hanno detto i tuoi amici e conoscenti quando hanno saputo che intendi entrare in convento?

- Non sono stata vista tanto bene. E la cosa che mi ha stupito di più, e mi dispiace dirlo, è che alcune critiche sono arrivate proprio da alcuni fedeli che frequentano la chiesa. Mi sono accorta che ci sono molti fedeli che non simpatizzano molto per le suore. Spesso sono considerate delle fallite, o comunque un esempio da non imitare. Comunque delle critiche non mi importa. Ho scelto Gesù e sono contenta.

- Tu sei giornalista, tante persone vorrebbero avere il tuo lavoro, cos'è che ti spinge a lasciare tutto per abbracciare la vita religiosa?

- Cosa vuoi che sia il mio lavoro da giornalista in confronto alla morte in croce che Gesù ha dovuto affrontare per me? Cosa vuoi che siano tutti i successi di questo mondo, e i ragazzi che potrei avere in confronto all'AMORE DI GESÙ? Io credo proprio nulla.

Pensiero del giorno

Anche le azioni corporali, come il lavorare, il mangiare, il dormire, il ricrearsi onestamente, facciamole per dar gusto a Dio.


(Sant'Alfonso Maria de Liguori)


sabato 12 luglio 2025

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Giudizio di Dio in sogno!

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Un giovane nobile e ricco, conoscendo il mondo per quell'ingannatore che è, stabilì di lasciarlo e farsi religioso. Insorsero a frastornarlo mille ostacoli; i parenti e gli amici con le preghiere, il piacere, la libertà con le sue lusinghe; ma soprattutto la madre vedova colle istanze, colle lagrime e con tutti gli artifizi dell'amore materno. Ma il giovine saldo nel suo proposito, a tutti dava questa sola ma franca risposta: voglio salvare l'anima mia. E alla madre diceva: Voglio salvarmi; sono al mondo, non per godere il mondo, ma per guadagnarmi il paradiso; questo solo importa, tutto il resto non è che vanità: vada dunque tutto, e l'anima si assicuri ad ogni costo. Così disse risoluto, e si ritirò in un monastero. Là cominciò il noviziato con tal fervore, che era specchio d'ogni virtù ai monaci più attempati. Ma poi un po' alla volta si raffreddò. Morta in quel mentre la madre, gli si presentano alla mente la pingue eredità che gli spettava, le delizie, gli agi, i piaceri che poteva godere, gli riesce duro il pane, duro il letto, dure le penitenze del monastero e quasi insopportabili, e già sta in procinto di dare indietro e tornarsene al secolo.

Ma il Signore ebbe pietà di lui, e lo favorì di una grazia speciale. Una notte, mentre dormiva, gli parve di essere condotto al tribunale di Dio. Si vede attorno molti demoni già preparati ad accusarlo, sente dentro di sé i rimorsi della coscienza, che lo condanna, e legge in volto all'Angelo Custode, malinconico e addolorato, il mal augurio della finale sentenza che lo aspetta. Poi fra gli altri vede comparire anche la madre, che con volto beffardo gli domanda: - Dove sono quei bei proponimenti che avevi sempre in bocca: Voglio salvar l'anima mia? Oh ecco qui colui che si voleva salvare ad ogni costo! Oh la bella salute che ti sei procurata! Oh il bel Paradiso da te guadagnato!... - A tale rimprovero il giovine, pieno di spavento, si svegliò tutto ansante e sudato, più morto che vivo. Il primo pensiero che gli venne fu questo: se il giudizio sognato mi mette tanta paura, quale spavento mi recherà il giudizio vero al gran tribunale di Dio, cui servo sì languidamente? Se non posso soffrire il volto di mia madre, che mi rimprovera un proponimento violato, come soffrirò il volto di un Dio sdegnato, che mi rinfaccerà la mia infedeltà? - Ripigliò adunque il primo fervore, e lo mantenne sino alla morte, alla quale giunse carico di anni e di meriti. Arrivato al punto estremo vide di nuovo comparirgli la madre e sentì dirsi: Oh figlio mio, adesso sì che hai salvata davvero l'anima tua! - Tanta forza ebbe la meditazione del giudizio fatta anche dormendo…

Pensiero del giorno

Sono 25 anni che dirigo anime e l'esperienza mi ha fatto conoscere l'indicibile efficacia della Ss. Eucaristia per proteggere, fortificare, consolare e, in una parola, divinizzare le anime, quando vi si accostano con fede, purità e devozione.


(San Francesco di Sales)

venerdì 11 luglio 2025

Il mondo odia Gesù Cristo

[Brano tratto dalla lettera circolare dell'8 dicembre 1882 della Beata Maria Deluil-Martiny, zelantissima Fondatrice delle “Figlie del Cuore di Gesù”]


Nella pace dei vostri monasteri, a malapena vi giunge l'eco lontana delle bestemmie del mondo. Senza dubbio, però, prima di entrare in religione e anche dopo, dall'aspetto esterno della società, dagli avvenimenti compiutisi sotto i vostri occhi, e grazie all'istinto delle vostre anime cristiane avete intravveduto qualche cosa degli errori dei tempi attuali; addolorate per gli oltraggi fatti a Dio, voi avete deciso di consacrarvi tutte a Lui nella preghiera e nella riparazione. Ma lasciate che ve lo dica, mie care Figlie, voi riparate ciò che ignorate; il male è assai più grande di quanto supponete; maggiore e più incalzante è quindi la necessità, più imperioso il dovere che s'impone ad ognuno di voi di controbilanciare questo male, almeno nella misura delle sue deboli forze. Mi sembra opportuno invitarvi a volgere con me uno sguardo più attento sul nemico del Divin Maestro, perché, conoscendo meglio le sue astuzie e i suoi disegni, il vostro zelo si accresca e il vostro amore procuri di elevarsi, se è possibile, al livello degli oltraggi; ma che dico! «...affinché quando il Sangue di Gesù Cristo "offerto sull'altare grida misericordia al cospetto del Padre, le vostre anime, associate alle divine impetrazioni di Gesù, confondano "con ardore ancora più grande" la loro voce e la loro penitenza, con la voce e il sacrificio di quel Sangue che riscatta il mondo».

Del resto, voi siete nate precisamente per i tempi in cui ci troviamo: la vostra vocazione è appunto la lotta spirituale fatta con le armi della preghiera e dell'immolazione, contro Satana e la forma attuale dei suoi assalti; ciò che voi dovete fare è contribuire a riparare il male che egli fa in questo secolo; ciò che voi avete da ottenere è l'esaltazione di ciò che egli si sforza abbassare, rovesciare e distruggere; ciò per cui voi dovete sacrificarvi, è ciò che egli ha preso ora di mira con una rabbia che non conosce limiti. Ricordate queste parole delle Costituzioni dell'Istituto: «Questa umile Congregazione è sorta, come un fiore dal Calvario, da un pensiero di dedizione e di amore per i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, per la santa Chiesa e il Sacerdozio; e da un pensiero di riparazione per gli innumerevoli oltraggi, che, in questi tristi tempi, sono fatti alla Maestà divina e alla nostra santa Religione.

«L'inferno e il mondo attualmente dicono: Tutto senza Gesù Cristo! Essi vogliono scacciarlo dai cuori, dalle famiglie e dalle nazioni. Noi invece dobbiamo rispondere come la Chiesa e con la Chiesa: tutto per Gesù Cristo» [...]. Dovrei citare quasi per esteso le nostre Costituzioni, se volessi dimostrarvi ciò che i vostri cuori commossi sanno già! Ma capirete maggiormente quanto sia necessario e opportuno realizzare questo scopo, quando conoscerete la portata dei mali della Società attuale.

Pensiero del giorno

Prescindendo dal grado di carità cui un’anima può essere giunta e dalla sua particolare vocazione, esiste per ogni cristiano un dovere di apostolato che ha il suo fondamento nel fatto stesso di essere cristiano, ossia di essere membro del Corpo mistico di Cristo. [...] l’apostolato non è un di più, non è qualche cosa di facoltativo lasciato all’arbitrio della generosità dei singoli, ma è dovere preciso di ogni cristiano, dovere derivante dalla natura stessa del cristianesimo, dovere così stringente che non si può essere veri cristiani senza adempierlo. [...] Essere apostoli significa prestare a Cristo la propria capacità, la propria attività, affinchè Egli, per mezzo nostro, continui a redimere ed a santificare le anime.

[Brano tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

giovedì 10 luglio 2025

Messa per i sostenitori del blog e i loro parenti

Venerdì 11 luglio verrà celebrata una Messa per le anime dei sostenitori del mio blog "Cordialiter" e dei loro parenti.

Si tratta di un modo per ricompensare coloro che col loro aiuto consentono al mio blog di andare avanti nonostante mille sacrifici (l'ho aperto nel 2008, dopo il Motu Proprio "Summorum Pontificum" di Papa Benedetto XVI).

Nell'ora della morte vi accorgerete di quanto saranno state utili queste Messe, durante le quali si rinnova in maniera incruenta il Santo Sacrificio del Redentore Divino e si impetrano le grazie necessarie per la salvezza eterna delle vostre anime immortali.


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Morte di un massone

Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli.


Era prossimo a morire un commendatore, che era massone. Avrebbe potuto rimettersi nell'amicizia dei Signore, almeno al termine dei suoi giorni!

Io corsi ad assisterlo; ma il figlio, un avvocato, me lo impedì. Rimasi nell'anticamera.

- Perchè non volete che io assista vostro padre?

- Ha la piena conoscenza. Ha detto il medico che ha solo degli istanti di vita. Vedere il Prete vuol dire la fine.

Sopraggiunse un altro Sacerdote, amico di famiglia; neppure lui fu ammesso al capezzale dell'ammalato. Andai a chiamare un terzo Sacerdote... Eravamo tre Ministri di Dio disposti a salvare quella anima... e non fu possibile! Il commendatore morì, come un cane!...

Dove sarà andata l'anima del massone? Forse a quest'ora sarà tormentata nell'inferno, per colpa del figlio... per la sua pietà crudele!...

Quando, dopo venti anni, andai a visitare il Cimitero ed entrai nella Cappella del commendatore, a vedere anche la tomba del figlio, dell'avvocato... pietoso..., mi fermai pensieroso e triste: Come ti sarai trovato, o avvocato, al tribunale di Dio?... Sei salvo?... Non fu tua la colpa se tuo padre morì lontano da Dio? A che cosa giova questa Cappella ed i suffragi che si fanno a te ed a tuo padre?...

Quanti di questi dolorosi esempi potrei narrare!


L'ultima malattia

L'ultima malattia suole essere una grazia che Iddio concede nella sua misericordia, per purificare i buoni e per richiamare i traviati.

A Gesù interessa che le anime si salvino, perchè per esse è morto; interessa pure che giungano in Cielo ricche di meriti e che stiano in Purgatorio il meno possibile. Per ottenere ciò si serve delle malattie, specialmente dell'ultima, che d'ordinario è la più dolorosa.

Un giorno Gesù disse a Josefa Menendez: Ti lascio la mia Croce. Ho bisogno che tu soffra per un'anima.

- E' qualche peccatore?

- No, è un'anima a me tanto cara. E' nelle ultime ore di vita e sto intensificando le sue sofferenze per purificarla di certe colpe leggere e per aumentare i suoi meriti per l'eternità. -

L'esempio fa comprendere l'amoroso lavorìo ed interessamento di Gesù per i moribondi.

Ai fedeli si presentano ora dei suggerimenti, per assistere con frutto gli ammalati gravi. Quanti sono sfuggiti all'inferno, per opera di pie persone che li hanno saputi assistere in punto di morte!


I buoni sul letto di morte

Quando stanno per morire quelli che son vissuti nel timore di Dio, è facile parlare a loro per suggerire buoni pensieri, però senza stancarli.

A questa categoria di anime si raccomandi di fare, almeno con il pensiero, atti di amor di Dio, di rassegnazione completa alla divina volontà, di pensare a Gesù in Croce ed alla Vergine Addolorata.

Si preghi per essi, perchè il demonio suole sferrare degli attacchi terribili in quel momento, nella speranza di vincerli o con la disperazione o con la superbia. Sappiamo che le persone più sante sono state le più assalite dal demonio nell'ora della morte. Però la Madonna assiste i suoi figli; e chi l'ha onorata in vita, si accorge subito della sua protezione.

Versare dell'Acqua Benedetta sul letto degli agonizzanti ed accendere la candela della Candelora, serve a tener lontano il demonio.

Un assalto diabolico terribile ebbe una mia parente intima; aveva trascorso gli ottanta e più anni nel servizio del Signore e nella verginità. Parecchi demoni le si presentarono per tentarla ed allora implorò aiuto. I presenti aspersero l'ambiente con l'Acqua Santa, posero sul letto una immagine della Madonna e pregarono. Sparirono i brutti ceffi. La morente, raccogliendo un po' di fiato, disse: Vi ringrazio! Se ne sono andati! Il più grande favore che io abbia ricevuto in vita mia, è stato l'aiuto che ora mi avete dato!


Come comportarsi in certi casi

Tante famiglie vivono nell'indifferenza e nell'ignoranza religiosa. In caso di grave malattia, non si danno pensiero di chiamare il Sacerdote; però se qualcuno dicesse una buona parola e raccomandasse di aiutare l'infermo spiritualmente, cederebbero con facilità.

Quando perciò si viene a conoscenza di un ammalato grave, o parente, o amico, o vicino di casa, si faccia una visita di convenienza e poi si dica: Il Signore in casa non viene per male! Se l'ammalato si comunica, può anche ricevere la grazia della salute. Chiamate il Sacerdote, che pregherà per lui. Noi non siamo dei pagani; abbiamo la fede in Dio! -

Dopo tali ragionamenti, è facile far ricevere i Conforti Religiosi.

Può avvenire che l'infermo voglia il Sacerdote e che qualche familiare si opponga. In tal caso ci vuole prudenza e carità. Conviene avvisare segretamente il Parroco o altro zelante Sacerdote, affinchè trovi la via per giungere all'infermo.

Anni or sono una donna mi disse: Nella vicina campagna c'è una vecchietta in gravi condizioni; alcuni della famiglia non vogliono chiamare il Prete. -

Senza mettere tempo in mezzo, mi avviai a quella campagna, con la scusa di una passeggiata. Feci una sosta davanti all’abitazione dell'inferma e chiesi ad una donna che stava sulla soglia: Sapreste indicarmi la via che porta a quella data contrada? - Dopo mi fermai a chiacchierare di altre cose, finchè entrai in casa.

- Se permettete, vorrei riposarmi un poco! -

Mi fu concesso. Dopo qualche istante potei entrare nella stanza dell'ammalata. Domandai ed ottenni di poterla confessare.

- Sì, Reverendo; è difficile avere qui un Prete! Voglio approfittare di questa combinazione! -

Diedi l'assoluzione, il Viatico e l'Olio Santo. Quando stavo per lasciare l'inferma, sopraggiunse la nuora. Mi diede uno sguardo felino e chiese sottovoce ai familiari: Chi ha chiamato questo Prete?... Come ha fatto a sapere che la suocera sta per morire?... Chi avrà avuto il prurito di interessarsi?... -

Io finsi di non sentire e conclusi: Permettetemi che continui la mia via! - La stessa notte la vecchietta era cadavere.

Se quella pia donna non mi avesse informato del caso, dove sarebbe a quest'ora l'anima di quella defunta?...


[Brani tratti da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli]

Pensiero del giorno

La pazienza è quella che ci ottiene il paradiso. Questa terra è luogo di meriti; onde a questo fine Iddio ci fa qui vivere, acciocché con la pazienza ci guadagniamo la gloria del paradiso. Tutti in questo mondo hanno da patire, chi patisce con pazienza, meno patisce e si salva: chi patisce con impazienza, più patisce e si danna. Non ci manda già il Signore le croci per vederci perduti, come dicono alcuni impazienti, ma per vederci salvi e più gloriosi in cielo. I dolori, le traversie e tutte le altre tribolazioni accettate con pazienza, sono le gioie più belle della nostra corona in paradiso. Quando dunque ci vediamo tribolati, consoliamoci e ringraziamone Dio, mentre è segno che Dio ci vuol salvi, castigandoci in questa vita, ove i castighi son leggeri e brevi, per non castigarci nell'altra ove i castighi sono acerbi ed eterni. Povero quel peccatore, ch'è prosperato in questa vita! È segno che Dio gli riserba il castigo eterno.


(Sant'Alfonso Maria de Liguori)