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domenica 14 settembre 2025

Un libertino vicino alla morte

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Approfittiamo della misericordia del S. Cuore di Gesù, che là sul Calvario ci volle dare per madre la sua Santissima Madre. Un giovane di vita molto licenziosa fu colpito da gravissima malattia. Accorse il curato per disporlo agli ultimi Sacramenti, ma venne respinto da lui, che protestava altamente che voleva morire come era vissuto. Uno frattanto dei suoi compagni di libertinaggio, il quale conservava ancora qualche avanzo di religione, venuto un dì a ritrovarlo, e vedendo il male assai aggravato, a lui rivolto: Sarebbe ben tempo, gli disse con amichevole libertà, che tu pensassi a convertirti. - Convertirmi? rispose l'infermo stupito, poiché da colui non si attendeva una simile intimazione: convertirmi? questo è impossibile, perché son troppo gran peccatore e non posso ottener da Dio misericordia. - Ebbene, ripigliò l'altro, se non confidi in Gesù, rivolgiti alla sua Madre Maria, che Egli là sulla Croce lasciò per Madre a noi, poveri peccatori. Non hai nessuna divozione verso di Lei? - Scarsa assai, rispose l'infermo, mentre non si riduce che a qualche Ave Maria, che recitavo di quando in quando e nulla più; ma ciò che può giovarmi? - Rifletti che nell'Ave Maria la pregavi ad aver cura di te nell'ora della morte, e però abbi fiducia e raccomandati; anzi recitiamo qui insieme questa sì salutare orazione. Così fu fatto! e appena terminata, l'infermo prorompe in uno scoppio di lagrime. In quel mentre appunto arriva il curato, venuto a tentare le ultime prove con quell'ostinato, ed entrato nella stanza rimane stupito al vedere ambedue quei giovani piangere dirottamente. Ma l'infermo a lui rivolto singhiozzando: Padre, disse, la Madonna da me invocata mi ha ottenuta la grazia del suo divin Figliuolo; mi sento mutato e compunto, e son risoluto di confessarmi. Il curato ringraziando di cuore la B. Vergine, la quale egli pure aveva raccomandato costantemente quel povero peccatore, si prestò con gran carità e premura ad assisterlo. Egli fece con sentimenti di verace dolore la sua confessione, poi ricevette con gran devozione il SS. Viatico, domandando perdono agli astanti dei suoi cattivi esempi e pochi giorni dopo morì nel bacio del Signore. Questa sua conversione fece molto rumore e ne produsse delle altre nei suoi compagni di traviamento. Le sue esequie furono fatte con molta pompa, e tutti esaltarono la potenza e la misericordia di Maria, Madre nostra pietosissima.


Pensiero del giorno

Nel colmo di qualche grande afflizione, prendete in mano il Crocifisso, fatevi fare una predica da Lui. Che predica sentirete!



(San Paolo della Croce)

sabato 13 settembre 2025

Don Bosco confidava nella Provvidenza

Don Durando il 5 novembre 1886 aveva portato via per urgenti necessità tutto il danaro che Don Bosco aveva ricevuto in quei giorni.

Appena uscito Don Durando, entrò nella camera del Santo un signore che da tempo attendeva nella sala d’aspetto. Don Bosco quasi a tentarne la carità gli disse:

— Scusi se l’ho fatto aspettare. Il prefetto della Congregazione è venuto a prendermi tutto il denaro che avevo ed eccomi povero, senza un quattrino.

— E se in questo momento avesse urgente necessità di una somma come farebbe?

— Oh, la Provvidenza!... esclamò Don Bosco.

— Provvidenza, Provvidenza, va bene, ma ora ella è senza denaro e se ne abbisognasse subito non saprebbe come fare.

— In tal caso, direi a lei, mio buon signore, che vada nell’anti­camera e troverà una persona che reca un’offerta.

— Come? Dice davvero? Ma di là non c’era nessuno quando io sono entrato. Chi le ha detto questo?

— Nessuno me l’ha detto. Io lo so e lo sa Maria SS.

Quel signore si portò nell’anticamera: v’era un signore che recava a Don Bosco una bella offerta. 


[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].

Pensiero del giorno

La Santa Messa è il Sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo che, sotto le specie del pane e del vino, si offre dal Sacerdote a Dio sull'altare, in memoria e rinnovazione del Sacrificio della Croce.


(Catechismo di San Pio X)

venerdì 12 settembre 2025

Quando i turchi volevano fagocitare la cristianità

(Brano tratto dal libro “Alla scuola di Maria – Catechismo mariano con esempi”, di Andrea Damino, Società Apostolato Stampa, 1947) 


Nel 1683, 200 mila Turchi stringevano d'assedio la capitale dell'Austria, Vienna, allora uno dei più forti baluardi della cristianità. Gli assediati compivano inauditi prodigi di valore, ma si vedevano sopraffatti dal numero dei nemici. Ancora pochi giorni e Vienna sarebbe stata distrutta dal ferro e dal fuoco; sarebbero state abbattute le sue chiese, venduti schiavi i suoi figli. La costernazione era generale. Nel grave pericolo i Viennesi ricorsero all'aiuto della Vergine, invocarono in pubbliche processioni il nome di Maria. Ed ecco giungere in tempo opportuno in aiuto degli assediati un prode generale, il giovane re di Polonia, Giovanni Sobieschi, con 40 mila soldati.

Prima di gettarsi sul nemico, il generale gridò con fatidica voce: «Nel nome di Maria moviamo all'assalto; la vittoria sarà nostra!» La battaglia s'impegnò furibonda, e le scimitarre turche ebbero una completa disfatta. Maometto IV, colpito da una palla, cadde a terra in una pozza di sangue; il suo vessillo, preso dai polacchi, fu mandato al Pontefice Innocenzo XI, il quale riconoscente alla Vergine SS. di tale prodigiosa vittoria, ordinava che ne rimanesse perpetuo ricordo nell'orbe cattolico, istituendo a tal fine la festa del S. Nome di Maria, da celebrarsi ogni anno il 12 settembre.

Pensiero del giorno

La Madonna ci vuole troppo bene.


(Don Bosco)

giovedì 11 settembre 2025

Confessore e penitente dannati

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


È questo un fatto raccontato da molti autori, ma degno di essere sempre ricordato a salutare ammaestramento di quei confessori, che abusando del Sangue di Gesù Cristo e profanandolo con assoluzioni sacrileghe, tradiscono le anime lasciandole imputridire nel fradiciume di tante colpe per la troppa loro facilità in assolvere; è degno di essere narrato per salutare avviso di coloro che ricevono i sacramenti sacrilegamente, di coloro che mutano ogni volta confessore per strappare l'assoluzione, e a dir breve per tutti quelli che adoperano la confessione non per emendare la propria vita, ma per farsene mantello per peccare più francamente. 

Vi fu un cavaliere molto dato al turpe vizio della disonestà il quale da molto tempo manteneva una mala pratica. Per suo gran male aveva trovato un confessore che sempre lo assolveva con grande amorevolezza. La moglie del cavaliere, donna di gran pietà, scoteva di tanto in tanto la coscienza del marito con rendergli sospette tante assoluzioni ricevute senza rimuovere l'occasione. E il marito ridendo la proverbiava con dire: Volete farla da teologo? Se il mio confessore che è religioso assai dotto non mi potesse assolvere, non mi assolverebbe: badate un poco all'anima vostra, che io baderò alla mia. 

Seguitò a vivere come prima, ed a confessarsi come prima; ed anche in punto di morte la confessione fu simile alle altre fatte in vita. La moglie rimasta vedova, mentre nel suo oratorio fa orazione, ecco che vede entrare in mezzo ad una gran vampa un uomo mostruoso portato sulle spalle da un altro uomo. La buona signora, inorridita voleva fuggire. - No, sentì dirsi, no, fermatevi! Sappiate che io sono vostro marito, dannato e questo che mi porta sulle spalle è il mio confessore: io perché malamente mi sono confessato, egli perché malamente mi ha assolto: ci siamo ambedue dannati: e sparì via. 

Dal che può vedere chiunque non voglia smettere le occasioni, oppure s'ingegni di strappar le assoluzioni, che se andrà all'inferno, vi andrà con minor fatica, perché vi andrà sulle spalle di quel confessore che l'assolvette. A che serve infatti che il confessore vi assolva, se Iddio dal cielo dice: Io ti condanno? A che giova che il confessore vi benedica, se Iddio dal cielo vi maledice? Pretendere di confessarsi bene senza lasciar l'occasione, è pretendere l’impossibile, e non è che accumular sacrilegi sopra sacrilegi e correre alla perdizione.

Pensiero del giorno

L’apostolato, considerato nella sua totalità, comprende tutto quel che noi possiamo fare in collaborazione con Cristo per diffondere la vita soprannaturale nelle anime. L’apostolato è sempre una collaborazione con Gesù e raggiunge il suo scopo solo quando contribuisce a conferire ed a sviluppare la grazia divina nelle anime. La dottrina cattolica indica come mezzi fondamentali di questa nostra collaborazione con Cristo la preghiera e il sacrificio [...].


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

mercoledì 10 settembre 2025

Messa per i parenti defunti

Sabato 13 settembre verrà celebrata una Messa in suffragio delle anime dei parenti defunti dei sostenitori del blog, che ringrazio vivamente per la loro generosità.


Ringrazio di cuore anche il celebrante per la sua carità fraterna.

Zelo di un cinese

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].

Un vecchio contadino cinese si presentò un dì al missionario che era nel suo villaggio, manifestandogli un vivo desiderio, che in quel paese venisse fabbricata una chiesa. Lodo il vostro zelo, gli rispose il Padre, ma per ora mi manca il modo di supplire ad una spesa sì grave. A questo penserò io, soggiunge il contadino. Il missionario che da più anni lo aveva veduto menare una vita assai povera e stentata, gli fece osservare che essendo un villaggio un po' grosso, si richiedeva una chiesa alquanto grande e che occorreva una somma di circa duemila scudi. Io li ho pronti, ripigliò il buon vecchio, e non vi rechi meraviglia che io possa possedere una tale somma; sappiate che da quarant'anni ho concepito il disegno di fabbricare questa chiesa, e sempre ho lavorato per raccogliere la somma occorrente. A tale scopo mi sono condannato volontariamente ad una vita stentatissima, usando del vestito più triviale e del cibo strettamente necessario. Ed ora, prima di morire vorrei avere la consolazione di vedere innalzata quella Casa di Dio, per la quale ho fatto tanto in tutta la mia vita. 

Questo esempio animi ogni cristiano a concorrere con zelo secondo le proprie forze alla fabbrica, alla riparazione e all'ornamento delle chiese che sono la Casa di Dio in terra.

Pensiero del giorno

Un clero ignorante è un flagello per la Chiesa. 

[Pensiero del Cardinale James Gibbons (1834-1921), tratto dal libro «L’ambasciatore di Cristo»].   

martedì 9 settembre 2025

Se tu diventassi cieco?

[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].

Nel 1850, a Porta Palazzo Don Bosco si tratteneva, come era solito, a parlare di cose spirituali con un bel crocchio di gente. Un giovanotto lo interruppe, dicendo che non voleva sentir prediche e che cessasse. E Don Bosco a lui: 

— E se diventassi cieco in questo momento, verresti allora ad ascoltare la parola di Dio? 

In quell'istante stesso quegli divenne cieco tra lo spavento generale. Il giovanotto si butta in ginocchio piangendo e la gente supplica Don Bosco di guarirlo. Don Bosco gli fa recitare l’atto di dolore e gli promette che appena confessato riacquisterà la vista. Il giovanotto sul far della notte si fece condurre a confessarsi; ciò fatto, riebbe la vista.

Il cuoco di Don Bosco

[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].


Don Bosco, dopo lunghe ore passate in confessionale, scendeva stanchissimo in refettorio, per fare un po’ di cena. Ma più volte il cibo non era più mangiabile. Una sera il serviente disse al cuoco, che almeno desse un po’ più calda la roba destinata per Don Bosco. Ma quegli, ruvido di carattere, disse: — E chi è Don Bosco? È come un altro qualunque della casa! 

Vi fu chi riferì a Don Bosco quella risposta insolente, ma il buon Servo di Dio osservò con tutta calma: — Il cuoco ha ragione.

Pensiero del giorno

Che cosa mai è la nostra vita? se non un vapore che fa una breve comparsa e poi sparisce [...]. I vapori della terra alzati in aria ed investiti dai raggi del sole fanno una bella vista; ma questa ad un poco di vento si dilegua e finisce. Tali sono le grandezze di questo mondo. Ecco quel principe, oggi è temuto corteggiato e venerato da mille; domani che sarà morto, sarà disprezzato e maledetto da tutti. Con la morte insomma finiscono gli onori, [...] gli spassi; tutto finisce.


(Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa)

lunedì 8 settembre 2025

Canale Telegram "Cordialiter"

Cari amici,

informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.

Sursum corda!