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giovedì 21 novembre 2024

Lettera di un seminarista

Ogni tanto mi scrive qualche seminarista che mi racconta delle sofferenze che bisogna sopportare a causa della presenza dei “novatori” all’interno di strutture ecclesiali. A tal proposito ripubblico alcuni brani di una lettera che anni fa mi scrisse un giovane seminarista. Onde evitare che possa venire individuato e perseguitato dai modernisti, come è successo a tanti altri, ho eliminato qualsiasi riferimento personale. Li avrei nascosti anche se non me lo avesse chiesto espressamente, perché so bene che sarebbe pericoloso essere scoperti dai modernisti, i quali da decenni hanno instaurato un clima sovietico di paura e persecuzioni.


Caro Cordialiter, mi presento: sono un seminarista del [...], compirò presto [...] anni, e sono giunto al [...] anno del Seminario Maggiore. Innanzitutto, posso dire che seguo quotidianamente il tuo blog e ti ringrazio per i numerosi post spirituali che vai pubblicando così assiduamente. Di certo il Signore Gesù te ne renderà merito. Desideravo scriverti per rivolgerti alcune considerazioni di vario genere. Preciso che il Signore mi ha chiamato dandomi anche la grazia di poter avvicinarmi al “movimento tradizionale” e di poter sperimentare la bellezza della Sacra Tradizione Cattolica e della Santa Messa secondo la Forma Straordinaria, al quale mi piacerebbe un giorno partecipare (e un giorno, se Dio vorrà, magari celebrare). Pur essendovi stata qualche possibilità di assistere, non ho mai potuto andare alla Santa Messa di Pio V (per motivi di prudenza), anche se spiritualmente mi sento sempre più fortemente legato ad essa. Non che partecipi con meno fervore alla Santa Messa secondo la Forma Ordinaria, ma quando “si scopre l’Oro è difficile legarsi all’Argento” (non so se ho reso l’idea). Il Signore mi ha elargito troppo per quello che merita la mia povera anima. Mi sento sempre molto indegno sia della chiamata al Sacerdozio, sia al fatto che il Signore mi abbia aperto letteralmente gli occhi su dove stia l’inganno di questi tempi. Questa è una grazia ma anche una croce che porto quotidianamente. Più si sa e più dolore si prova. Affido queste mie sofferenze al Signore perché mi conceda il perdono dei miei molti e gravi peccati commessi prima della mia conversione e del mio ingresso in seminario, e soprattutto perché tanti altri giovani scoprano il Vero Tesoro della nostra Sacra Tradizione Cattolica. La vita in seminario non è facile, bisogna sapersi muovere con cautela e [...] vi è il rischio di divenire “modernisti di fatto”. [...] Il problema è sempre che non è possibile esporsi più di tanto, in quanto la fine sarebbe abbastanza tragica… Ora, purtroppo, il sacrificio più grande per me è proprio questo: vivere all’interno del “covo dei lupi” come imboscato [...]. Comunque, ringrazio sempre il Signore perché mi ha sempre sostenuto e dato la forza di andare sempre avanti, malgrado tutto. Gli aiuti non sono mai mancati, soprattutto da un confratello che ho trovato. In questi anni ci siamo sostenuti a vicenda nella buona battaglia della Fede. Anche lui prova la mia stessa difficoltà e lo stesso ardore verso la Sacra Tradizione della Chiesa. In molti casi è stata una vera grazia il fatto che abbiamo potuto pregare insieme, anche con la Compieta del Breviarium Romanum. E non solo… altri 3 seminaristi si sono avvicinati alla Messa di Pio V o comunque ad una visione più profonda del Mistero Eucaristico e della Tradizione Cattolica [...]. Non avevano quasi mai sentito parlare della Forma Straordinaria, o peggio erano oscurati, di certo inconsapevolmente, dalle false opinioni che circolano negli ambienti modernisti in merito. Posso dire, quindi, che il Signore non ci lascia mai condurre le sante battaglie da soli, ma ci pone sempre qualche aiuto accanto. Abbiamo formato, insieme a questi miei amici, un vero e proprio “sodalizio”. Il pericolo è sempre in agguato e si cammina sempre sul ciglio dell’abisso, ma che cosa sarebbe la vita cristiana senza rischiare tutto per Cristo? I momenti di buio e di sconforto si presentano e sono molto drammatici, ma quando accade questo mi rivolgo al passato della mia esistenza, e vado a rivedere tutte quelle volte in cui il Signore si è mostrato misericordioso verso la mia povera anima. Così, trovo la forza per andare avanti! 

[...]

Nuovamente, desidero ringraziarti per lo splendido apostolato spirituale che vai offrendo. Siccome ho visto che ti è capitato di pubblicare le mail di numerosi che ti hanno scritto, se avrai intenzione di pubblicare qualcuno dei miei poveri pensieri, ti chiedo la cortesia di eliminare i possibili riferimenti personali. La prudenza non è mai troppa.

In comunione di preghiera.

Viva Cristo Re!

Pensiero del giorno

Dio ricolma dei suoi beni quelli che se ne mostrano affamati.


[Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Imprimatur Sarzanæ, die 18 Novembris 1927, Can. A. Accorsi, Vic. Gen. - Desclée & Co., 1928].

mercoledì 20 novembre 2024

Il bambino ha sete di Dio

Dagli scritti di Fratel Candido delle Scuole Cristiane.


I bambini formati alla scuola del soprannaturale sanno far riferimento a Dio in tutto e in Lui si rifugiano prontamente e con fiducia nelle loro necessità. Più di noi adulti sono capaci di sentire e di gustare Dio e le cose di Dio. Ma bisogna educarli. Alcuni sono anime privilegiate che destano meraviglia in chi le sente. In essi Dio sa fare miracoli di grazia.

[...] Ma può capitare che anche bambini particolarmente sensibili finiscano col diventare indifferenti come la maggior parte dei ragazzi, se crescono in un ambiente banale, o se manca loro una guida nelle cose soprannaturali, o se, peggio ancora, ricevono cattivi esempi... Allora soffocano, come fiori caduti nel fango e perdono il loro candore e il loro profumo!...

Poveri quei bambini che non sentono mai parlare di Dio! Pur essendo tendenzialmente affamati di Dio, non c'è chi li nutre. Che vuoto nella loro anima!

Nella vita di Padre Doussot, domenicano, si legge:

"Aveva sette anni quando fu messo alla scuola dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Fino a quell'età non aveva mai sentito parlare di Dio. Una sera, dopo che i suoi lo avevano mandato a dormire, stando attento che nessuno lo vedesse, scese dal letto, andò pian piano dalla sorellina di cinque anni e... sotto voce:

-Mimi, dormi già?
-No, Gastone, cosa vuoi?
-Lo sai che c'è Dio!
-Che cosa è Dio?
-È quel grande Papà che ha creato tutte le cose...

e qui spiegò quel poco che aveva imparato.

La sera dopo, stessa scena:

-Mimi, dormi?
-No, ma ho sonno.
-Mimi, ascolta una bella cosa!
-Che cosa?
-Il maestro ha Detto che si può parlare con Dio!
-E come si fa? Dov'è?
-Si prega...
-Che cosa vuol dire: 'si prega'?
-Ascolta, e ripeti con me: 'Padre nostro...'
-'Padre nostro...'
-'Che sei nei cieli...'
-'Che sei nei cieli...'

E così le fece ripetere parecchie sere il "Padre nostro", finché lo imparò; e sempre tutto a insaputa dei genitori".

Quei due bambini cercavano Dio e gli aprivano il loro cuore, ma se Gastone non ne avesse sentito parlare almeno a scuola...? Gastone e Mimi divennero più tardi due apostoli della fede.

Una domestica disse un giorno al bambino di casa che aveva sei anni e che frequentava una buona scuola: "Caro il mio bambino, ti adoro!" E il bambino subito: "No, non devi; si adora solo Dio!"

[...]

Dio parla spesso interiormente: ammaestra, domanda, consiglia, incoraggia, rimprovera, spinge l'anima a compiere il bene... È un lavoro continuo di Dio che vuol santificare l'anima e portarla alla perfezione per cui l'ha creata.

Ma, purtroppo, non sempre l'anima riconosce questa voce interna di Dio, spesso non ci fa caso, confonde le divine ispirazioni con la voglia ordinaria e naturale di fare o non fare una cosa. E così, non ne trae profitto. Non presta ascolto a quella voce che orienterebbe verso i beni soprannaturali e che attirerebbe nuove grazie da Dio e nuova luce per tendere alla perfezione.

Il bambino deve essere educato a riflettere su questo lavorio interno della grazia; altrimenti, anche se Dio parla spesso al suo cuore, inesperto di queste cose, non farà attenzione alle ispirazioni del Signore e perderà quei doni di luce e di grazia che gli erano destinati.

[...]

Facciamo riflettere i bambini sulla voce di Dio che sussurra nel loro cuore e li ispira ora a offrire un servizio, ora a perdonare un'offesa, ora a superare una difficoltà, ora a dire una buona parola a un compagno che soffre, ora a fare una visita a Gesù Eucaristia, ora a pregare per un malato o per un defunto, ecc...

Il bambino ci dice che vorrebbe fare un'opera buona? Invece di dirgli che è buono, diciamogli che è stato il Signore a ispirargli quella cosa. Ci dice che andrebbe volentieri in Chiesa? Diciamogli che è il Signore che lo vuole un po' con sé a tenergli compagnia. Ha detto la verità anche a costo di avere una punizione? Diciamogli che il Signore gli ha suggerito quell'atto di coraggio e gli ha dato la forza di compierlo. Stenta a perdonare un'offesa? Facciamogli presente che il Signore sta osservando se metterà in pratica o meno l'invito di Gesù a perdonare a chi gli ha fatto dei male. Sente rimorso per qualche colpa? Diciamogli che è la voce interna di Dio che lo richiama al dovere, per perdonarlo e renderlo più buono. Un compagno lo invita al divertimento, mentre sta compiendo un dovere? Ricordiamogli che il Signore lo sta osservando e che attende da lui un sacrificio, una vittoria...

Esortiamolo ad ascoltare Gesù soprattutto dopo la Comunione. Insegniamogli a chiedere al Signore che parli al suo cuore.

E anche noi preghiamo Gesù che parli al cuore dei nostri bambini e che li renda disponibili a fare la sua volontà. Formiamoci noi per primi a questa scuola di Dio, ascoltiamo la sua voce, domandiamogli spesso di darci un cuore attento e docile; diciamogli anche noi: "Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta".

Solo quando noi saremo capaci di ascoltare il Signore, potremo educare a questa capacità di ascolto i nostri bambini.



[Brano tratto da "Lasciate che i fanciulli vengano a Me", di Fratel Candido delle Scuole Cristiane, titolo originale: "Formiamo il bimbo al soprannaturale", "L.I.C.E."]


lll

Pensiero del giorno

Quali che siano le prove, le tentazioni, le fatiche, le debolezze, non siam forse sicuri della vittoria finale, quando rammentiamo che Colui che è la stessa onnipotenza e a cui nulla resiste, vive in noi e mette a nostro servizio la divina sua virtù? Possiamo certamente toccar parziali sconfitte, passar per dolorose angosce, ma siamo sicuri che, appoggiati su di lui, trionferemo e che le stesse nostre croci non servono che a farci maggiormente amar Dio e a moltiplicarci i meriti.


[Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Imprimatur Sarzanæ, die 18 Novembris 1927, Can. A. Accorsi, Vic. Gen. - Desclée & Co., 1928]

martedì 19 novembre 2024

Propaganda modernista nelle università “cattoliche”

Ripubblico alcuni brani di una lettera che anni fa mi scrisse una lettrice del blog che insegnava in un'università “cattolica”. Onde evitare che possa essere riconosciuta e perseguitata, ritengo opportuno non dire in quale Stato nazionale vive. Coi tempi che corrono, per certi aspetti sembra quasi di vivere nell'Unione Sovietica di Stalin o nella Germania Est di Erich Honecker... quindi serve molta prudenza.


Caro fratello in Cristo,
                                          grazie del tuo messaggio di incoraggiamento. No, non mi sono arresa, ma, come sai, è sempre più difficile vivere in questa società. All'università dove insegno (cattolica, gestita dai [...]) una cappa caliginosa si fa sempre più fitta e pesante. Il modernismo si respira dovunque. L'ultima trovata è stata di [...]. Il nostro Vescovo ha protestato, ma il presidente dell'università (sacerdote) [...] è andato avanti sostenuto all'unanimità dal consiglio di amministrazione. Insomma, tutti d'accordo.

Non parliamo poi  dei colleghi che esprimono sempre più apertamente la loro gioia per le “aperture” [...] e, a detta loro, per la "ventata di aria fresca" che finalmente si respira. Non puoi immaginare che amarezza e solitudine provo quando scopro che anche le persone  che credevo dalla "nostra parte", in fondo in fondo la pensano anche loro, forse inconsapevolmente, come i modernisti. Ingenuamente, simpatizzano solo per qualche aspetto del modernismo, ma noi sappiamo che si sono lasciati infettare dall'errore. [...]

E adesso alla mia esperienza con un sacerdote di […], ospite della nostra parrocchia [...]. In un paio di brevi omelie infrasettimanali ha praticamente distrutto la nostra amata fede cattolica umanizzando tutto. [...] Nota dolorosa: questo sacerdote ha un ruolo in seminario a contatto con i seminaristi.

Ultimo sfogo riguarda il professore di teologia di mio figlio. Oltre al fatto che letteralmente non insegna niente, e forse è meglio così, assegna dei compiti che mettono in difficoltà la coscienza di mio figlio. Un esempio: "Date la definizione vera di una decina di parole tra cui Natale, Quaresima, Epifania, Triduo, Mistero Pasquale, Pentecoste, ecc. Poi date una definizione fittizia, che sia umoristica e che mi faccia ridere. Siate rispettosi." Non credo sia necessario alcun commento.

Teniamoci stretti e preghiamo l'un per l'altro. Da parte mia mi sto preparando ad accettare la sofferenza se in un futuro dovrò proclamare Gesù in maniera forte contro tutti.

(Lettera firmata)

Pensiero del giorno

L’orazione di raccoglimento consiste nel prendere coscienza di questa grande realtà: Dio è in me, l’anima mia è il suo tempio, nell'intimità di questo tempio mi raccolgo per adorarlo, per amarlo, per unirmi a lui.


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

lunedì 18 novembre 2024

Le anime purganti vengono suffragate dalla s. Comunione

[Brano tratto da "Il mese di novembre santificato, ossia la divozione verso le anime del Purgatorio promossa per via di brevi considerazioni e scelti esempi",  Tipografia dell'oratorio di San Francesco di Sales, 1869].


La santa comunione è l'atto più sublime della religione; procura tale gloria a Dio da riparare in modo considerevole, sebbene a noi incomprensibile, l'ingiuria fattagli per il peccato. L'umiltà, la contrizione, il fervore, l'amore da cui l'anima vien penetrata, sono di lor natura opere soddisfattorie di gran prezzo, specialmente allorchè il divin Salvatore, sole di giustizia e fuoco di carità, risiede nel nostro cuore. Da ciò proviene l'applicare che molti interpreti fanno alla comunione per i defunti le parole di Tobia: «Metti il tuo pane sul sepolcro del giusto.» Amiamo noi davvero i morti? Andiamo da Gesù Cristo, nutriamoci del pane mistico da lui stesso imbandito; ed allorché il divin Salvatore sarà nel nostro cuore, preghiamolo di consolare quelle anime a lui così care, sue spose dilette, e di nutrirle di questo pane al quale sospirano con ardore, pane sacro che è Gesù Cristo medesimo. E quando Gesù sarà tutto nostro, potrà forse negarci qualche cosa se lo preghiamo per i suoi membri diletti? Accostiamoci frequentemente alla sacra mensa; e pensiamo alle anime sofferenti. Imitiamo la Chiesa nostra madre che ogni giorno si ricorda delle anime purganti al santo sacrificio dell'altare; la santa comunione sia il nostro sacrificio, e vi abbia sempre il ricordo per i morti. Ciascuno di noi ha perduto qualche parente od amico, celebriamo piamente l'anniversario della sua morte. Ma non contentiamoci, come molti fanno, in questa occasione di far celebrare una messa, assistendovi poi ordinariamente senza preparazione, nè pietà; partecipiamo al sacrificio del sacerdote, e con la santa comunione assicuriamo ai nostri cari la più larga applicazione dei meriti di nostro Signore. Possiamo ad ogni comunione acquistare una o più indulgenze plenarie applicabili ai defunti; procacceremo loro grandissimo sollievo se adopreremo tutti i mezzi possibili per venire loro in aiuto con così preziosi tesori. 

FIORETTO SPIRITUALE. La carità vi sproni a comunicarvi, non essendovi mezzo migliore per sollevare i defunti. (S. Bonaventura).

Pregare per i sacerdoti

Ripubblico un bel messaggio che Maristella mi scrisse alcuni anni fa.

Caro fratello in Cristo,
sono io che ringrazio te per la tua opera di apostolato. C'è molta confusione nel nostro mondo: solo la fede brilla come una luce nelle tenebre. Dopo aver letto sul blog un messaggio che invitava a pregare per i sacerdoti ho iniziato a farlo quotidianamente. Chiedo a Dio il dono di tanti sacerdoti santi: prego perché confermi quelli buoni nella loro preziosa missione; perché aiuti quelli cattivi a pentirsi. Come faremmo senza di loro? Senza la Messa, senza i sacramenti? Tutte le sere prego anche per quel prete che ogni mese celebra una Messa per i nostri parenti defunti. Grazie al tuo blog ho imparato che si possono far celebrare anche le Messe per i vivi. Anziché regalare tante cose inutili... impariamo a donare tante Messe per i nostri parenti, amici e... nemici!

Uniti nella preghiera

Maristella

Pensiero del giorno

Non c'è mezzo più efficace, più pratico, più facile a tutti per santificarsi, che rendere soprannaturali tutte le proprie azioni; questo mezzo basta da solo ad elevare in breve tempo un'anima al più alto grado di santità. Ogni atto è allora un germe di grazia, perchè la fa germogliare e crescere nell'anima, e un germe di gloria, perchè aumenta nello stesso tempo i nostri diritti alla beatitudine celeste.

[Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Imprimatur Sarzanæ, die 18 Novembris 1927, Can. A. Accorsi, Vic. Gen. - Desclée & Co., 1928].

domenica 17 novembre 2024

Mamme eroiche

Lettera di Don Giulivo ai giovani pubblicata sul "Bollettino Salesiano" dell'aprile del 1940.


Carissimi, 

ho letto, tempo fa, in un periodico, un episodio che può richiamare la vostra attenzione sui segreti eroismi di una persona che vi dev'essere sommamente cara: la vostra mamma. 

In una scuoletta di campagna un'insegnante aveva spiegato, alle sue allieve di terza elementare, le qualità che deve avere un eroe. «Eroe - ella disse - è colui che, essendo molto coraggioso, compie cose grandi, belle e difficili». 

Per assicurarsi poi che le bambine avessero capito, le invitò a scrivere il nome degli eroi che preferivano. 

In fondo alla classe, una fanciulla, Maria, se ne stava incerta, esitante... Stentava, poverina, a tener dietro alla classe. Ella doveva sovente perdere delle lezioni per badare ai fratellini, perchè la sua mamma era vedova e faceva la lavandaia. 

Finalmente scrisse anch'essa qualche cosa... 

L'insegnante raccolse le pagine, lesse le varie risposte. I nomi più noti degli eroi moderni ed antichi passarono in rassegna. E fu la volta del foglio di Maria. L'insegnante lo scorse con trepidazione nel timore di dover umiliare la fanciulla. Ma ecco i suoi occhi riempirsi di lacrime e la sua voce tremare nel pronunciare un nome: sul foglio bianco c'era scritta una sola parola: «Mamma»! 

Si fece un grande silenzio. 

Tutti pensarono alla mamma di Maria sempre così pallida, sempre così stanca, con il suo grande fagotto di biancheria sulle spalle e i piccoli attaccati alle sue vesti... 

Poi ciascuno pensò alla propria mamma ed ai sacrifici che ogni giorno si impone per la famiglia, per la casa. La mamma: la prima ad alzarsi, l'ultima a coricarsi! la mamma: sempre in faccende, sempre al lavoro, tutta sacrificata pel bene dei suoi cari, sempre sorridente anche quando il cuore le si spezza e gli occhi vorrebbero gonfiarsi di pianto... Le fanciulle compresero allora quello a cui non avevano forse mai pensato: che essere mamma vuol dire «fare con coraggio qualche cosa di molto bello, molto buono e molto difficile». 

Miei cari, pensate anche voi qualche istante alla vostra mamma. Ricordate quanto disse il Santo Padre Pio XII nell'udienza pubblica del 31 gennaio u. s.: «Dispiacere a un padre o ad una madre: supremo dolore di un fanciullo bene educato»; e proponetevi di compensare i suoi sacrifici e quelli del vostro babbo colla vostra buona condotta. 

Vostro aff.mo Don Giulivo

Pensiero del giorno

Una sera stavo prostrata davanti al Santissimo Sacramento, quando improvvisamente mi sentii il cuore affranto nel constatare la solitudine di Nostro Signore. Era buio; mia sorella, la governante e io eravamo sole in chiesa. Pensavo tre me: qual è quel principe che acconsentirebbe a vivere in deserto simile? Non posso esprimere quel che provai allora pensando all'immenso amore del Cuore di Gesù, là tutto solo, alla dimenticanza, alla freddezza, all'indifferenza delle anime, all'infelicità della nostra natura insensibile riguardo all'abbandono del Signore. E il soave Maestro mi fece capire che questo capitava un po' dappertutto.

[Pensieri scelti dagli scritti della Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny, "Gesù deve regnare", a cura di Paolo Risso, LEV].

sabato 16 novembre 2024

Suffragi per le anime del Purgatorio

Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli (1902 - 1989).


Quando si prega per un peccatore determinato, Iddio può destinare a lui la preghiera ovvero ad un altro peccatore più bisognoso o più disposto a far fruttare la Divina Grazia. Insegnano i Dottori di Santa Chiesa che lo stesso avviene per i suffragi che si mandano ai defunti in particolare.

Per un'anima del Purgatorio si celebrano Messe e si fanno preghiere. Gesù può destinare tutti i meriti soddisfattorî a quest'anima, oppure soltanto una parte. E' Dio che dispone dei meriti delle creature, secondo i disegni della sua infinita sapienza. Ciò si è rilevato da qualche apparizione narrata, quale sarebbe quella del Prete di Montefalco.

Questa condotta di Dio è anche conforme a ragione.

Supponiamo un ricco signore, che gode la vita, che vive in peccato e sul letto di morte ritorna a Dio. Lascia, ad esempio, mille Messe di suffragio, da celebrarsi al più presto possibile. Costui dovrebbe restare poco o niente in Purgatorio.

Un povero uomo invece trascina la vita fra stenti, si sforza di vivere secondo la legge di Dio, cade di tanto in tanto in qualche peccato e finalmente muore con i Santi Sacramenti. Non può lasciare legati di Messe, non ha parenti che possano suffragare l'anima. Questo uomo dovrebbe restare in Purgatorio a lungo, mentre quel ricco andrebbe presto in Paradiso. Uno sarebbe fortunato in questa vita ed anche nell'altra, mentre il secondo sarebbe infelice in terra e nell'oltre tomba.

Non è irragionevole se il Creatore destinasse ai poveri tanti suffragi che si fanno a certi ricchi.


La Messa

La Santa Messa è la rinnovazione del Sacrificio [...] della Croce. Il Sangue di Gesù Cristo viene offerto dal Sacerdote al Divin Padre per placare la Giustizia Suprema. Chi può dire il conforto che apporta alle anime purganti l'applicazione di una sola Messa? Per questo, quando Iddio permette che un'anima venga a chiedere suffragio, la prima richiesta d'ordinario è: Desidero qualche Messa! -

Nell'Aprile del 1945 nell'Italia Continentale si commettevano delle nefandezze, a motivo della guerra. Un Cappellano Militare, Don Sangiorgio, fu preso con un gruppo di soldati e condannato alla fucilazione. La sera precedente alla morte, tutti si confessarono e si disposero al gran passo.

Dopo due settimane dalla fucilazione, tanti Salesiani si erano raccolti nell'Istituto di Borgo San Martino per gli Esercizi Spirituali. Iddio concesse al defunto Don Sangiorgio di presentarsi ad un Sacerdote Salesiano, suo intimo, per domandare suffragi e precisamente delle Messe.

Dopo la mezzanotte, mentre tutto taceva, si udirono dei passi sulla terrazza.. La porta della camera, ove era da solo il Salesiano, cominciò ad agitarsi ed a rintronare per colpi ripetuti, mentre il battente non aveva tregua. Preso da forte paura, il Sacerdote volle assicurarsi della causa del disturbo e non vide alcuno. L'indomani notte si ripetè il fenomeno ed il defunto si manifestò, chiedendo suffragi. Parecchie Messe furono applicate.

Dopo la terza e la quarta notte, essendo ormai il fatto di ragione pubblica nell'Istituto, alcuni degli Esercitandi, più coraggiosi, vollero passar la notte nella camera dell'apparizione. Si armarono di bastoni, temendo trattarsi di fenomeno naturale.

Verso l'una, cominciarono i soliti rumori ed il movimento concitato della porta; scattarono tutti per esaminare l'uscio ed ecco lo scoppio come d'una bomba a mano dentro la camera. Si credette che i vetri della finestra interna si fossero frantumati ed i presenti si gettarono bocconi a terra. In realtà i vetri erano intatti.

Il Sacerdote, che riceveva l'apparizione, dopo questo disse: Andate pure a riposare! Tutto è finito. Don Sangiorgio mi ha ora assicurato che non verrà più; le Messe celebrate lo hanno liberato dal Purgatorio. -


Scala Coeli

Nelle vicinanze di Roma, alle Tre Fontane, c'è un Santuario. Sul frontone esterno sta scritto « Scala Coeli ». Da quale fatto ebbe origine tale dicitura?

San Bernardo celebrava la Messa in questa Chiesa ed intendeva liberare qualche anima del Purgatorio. Fatta la Consacrazione, pregò ardentemente per certi defunti. Una meravigliosa visione gli presentò il Purgatorio. Intensificò allora la preghiera e vide un Angelo scendere tra quelle fiamme e portare in Cielo un'anima.

- Signore, scenda il vostro Sangue a purificare queste altre anime, per ammetterle in Paradiso!

Ne uscì una seconda, poi una terza ed una quarta, finchè si formò come una scala di anime, che dal Purgatorio giungeva al Cielo.

Non sappiamo quante ne abbia liberate, ma fu tale l'impressione di San Bernardo e di coloro che in seguito ne udirono la narrazione, che si credette bene denominare quella Chiesa « Scala Coeli ».

Una sola Messa a quanti defunti affrettò il Paradiso!


Esortazione

Si facciano celebrare delle Sante Messe, specialmente nel primo tempo del trapasso di persone care; il periodo del lutto è assai propizio, perchè, l'immagine del defunto è più viva nella mente dei parenti.

Trascorso il lutto, non si dimentichi il grande suffragio. Oltre alle Messe di anniversario, si pensi a farne celebrare una mensilmente e si faccia di tutto per assistere al Santo Sacrificio e comunicarsi; così il suffragio sarà più abbondante.

Chi non avesse i mezzi per la celebrazione delle Messe, ne ascolti più che può.


[Brano tratto da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli; imprimatur: Catanae die 3 novembris 1953, Can. Nicolaus Ciancio, Vic. Gen.].

Pensiero del giorno

Quando l'anima nostra, illuminata dalla fede, si ripiega su sè stessa, sente un vuoto immenso che nulla può colmare: nulla tranne l'infinito, tranne Dio: "Fecisti nos ad te, Deus, et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te". Sospira quindi a Dio, all'amor divino, alla perfezione, come il cervo sitibondo sospira la fonte d'acqua viva [...]. E poichè sulla terra questo desiderio non è mai intieramente appagato, restandoci sempre da progredire verso l'unione divina, ne segue che, se non vi mettiamo ostacoli, andrà continuamente crescendo.


[Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Imprimatur Sarzanæ, die 18 Novembris 1927, Can. A. Accorsi, Vic. Gen. - Desclée & Co., 1928].

venerdì 15 novembre 2024

Persone "intellettualmente interessanti"

Viviamo in una società in cui regna un "vuoto" spaventoso, e spesso vediamo il trionfo di cose frivole che non arricchiscono l'animo; pensiamo ad esempio a certe trasmissioni televisive di successo che si basano su chiacchiere fatue e spesso anche stupide. Fortunatamente esistono ancora persone che non vogliono arrendersi al "pensiero unico della fatuità". Grazie al blog sono stato contattato da tante persone "intellettualmente interessanti" con le quali fare discorsi seri. Eccone una.



Caro D., 
                 per esperienza ti dico che non è possibile conoscere davvero una persona solo tramite mail, o senza comunque stare a stretto contatto. Il fatto di non conoscerci a fondo non ci nega però la possibiltà di stringere amicizia, l'amicizia non si dona solo a chi si conosce da anni, l'amicizia è un sentimento spontaneo specialemente considerando le alte basi morali sulle quali abbiamo desiderio di fondarla. Non credo che torneremo in Italia. Per diversi motivi, anche grazie al fatto di averti scritto in merito. Ha aperto riflessioni molto importanti. (...) Anche io mi sento libera di parlare molto liberamente con te, e questo è molto importante. Se già di natura non sono mai stata incline a portare avanti amicizie basate sul "nulla", ora mi è letteralmente impossibile avere a che fare spesso con una persona se non sono libera di essere quello che sono. (...) E' quindi sempre prezioso uno scambio come questo per me. Mi lusinga l'alta opinione che hai di me, spero che sia meritata. :)



Carissima in Cristo,
                                      ho un'alta considerazione di te, poiché apprezzo molto i talenti che Dio ti ha donato. Dunque, quando parlo bene di te... è come se elogiassi Colui che ti ha donato i talenti. Adesso il tuo compito è di metterli a frutto per la sua maggior gloria.

A me piace la storia, è davvero una maestra di vita, come insegna Cicerone (Historia magistra vitae). Quando penso a certi personaggi che ebbero grandi talenti ma li impiegarono male, sento un vero dispiacere. Per esempio Ernesto "Che" Guevara, Joseph Goebbels (ministro della propaganda del Reich germanico), Antonio Gramsci (uno dei fondatori del Partito Comunista Italiano), Heinrich Himmler, Gabriele D'Annunzio (poeta che viveva in maniera lussuriosa), Dolores Ibarruri (la "pasionaria" del Partito Comunista Spagnolo), se invece di spendere le loro vite in cause sbagliate, le avessero spese per la maggior gloria di Dio, chissà quando bene avrebbero fatto alle anime!

"Che" Guevara avrebbe potuto diventare un grande mossionario come San Francesco Saverio, Joseph Goebbels avrebbe potuto diventare un grande oratore come Sant'Alfonso Maria de Liguori, Gabriele D'Annunzio avrebbe potuto scrivere opere a gloria di Dio, come quelle di San Francesco di Sales, ecc. E invece questi personaggi fecero un gran male poiché usarono in modo erroneo i loro talenti. Uno degli scopi che mi sono preposto nell'allacciare la nostra amicizia, consiste nel cercare di aiutarti a utilizzare bene i tuoi talenti. Spero tanto di riuscire ad esserti di qualche utilità. Sento un forte desiderio di farti del bene. Probabilmente non ci incontreremo mai nella vita a causa della lontananza, tuttavia anche se viviamo lontano, sarebbe bello riuscire a collaborare, per quanto possibile (anche solo con uno scambio di idee), nella speranza di riuscire a realizzare qualcosa di edificante. Il tempo scorre via in fretta, sarebbe triste arrivare a 80 anni con il rimpianto di non aver realizzato qualche progetto di "vita alternativa". Nessuno di noi vuole adeguarsi al sistema e vivere in maniera poco gratificante (da un punto di vista interiore).

Sento un forte "interesse intelletuale" nei tuoi confronti. Il fatto che siamo in contatto solo tramite e-mail mi aiuta a poter conoscere e valutare il tuo aspetto interiore senza farmi influenzare dall'aspetto esteriore e dal suono della voce. Con te posso parlare di temi importanti che non altre persone non potrei parlare, poiché non mi capirebbero.

Anche io noto che lentamente si sta allargando il fronte della resistenza al pensiero unico dominante, e stiamo già ottenendo delle vittorie. Pensa ad esempio alla Brexit: il regime culturale, grazie ai potenti mezzi di comunicazione di cui dispone, ha fatto una martellante propaganda affinché al referendum vincesse il fronte del "remain", e invece a sorpresa ha stravinto il "leave". Quel giorno di giugno sono rimasto sveglio tutta la notte per seguire l'andamento dello spoglio delle schede. Come ho gioito interiormente man mano che i dati andavano a favore del "leave"!

Anche le elezioni in USA sono state clamorose: l'establishment e quasi tutti i mezzi di comunicazione tifavano apertamente per Hillary... le hanno "tirato la volata" (come si suol dire nel gergo ciclistico), e invece la signora Clinton è stata sconfitta sonoramente anche in tradizionali roccaforti "democratiche" come la Pensylvania.

Anche sui temi etici il "fronte della resistenza" sta ottenendo dei successi. Per esempio nonostante i mass-media del regime stiano dalla parte dell'abominevole delitto dell'aborto, il "popolo pro-life" continua ad essere molto forte (soprattutto negli USA) e ad opporre resistenza al pensiero unico dominante.

Circa le amicizie... la situazione è davvero tragica. E' molto difficile trovare in giro persone corrette, leali, disinteressate, sincere e "intellettualmente interessanti", con le quali allacciare rapporti veri e profondi di amicizia. Vedo molta falsità e superficialità in giro. Sembra di stare in un teatrino. La gente recita delle parti... davanti a te si mostrano in un modo, poi magari alle tue spalle si comportano diversamente e ti tradiscono. Altre persone, pur non essendo false, tuttavia non riescono a comprendere il nostro pensiero.

Con te sento che posso parlare liberamente, e so che non consideri follia la mia avversione al regime progressista. Tu mi piaci come persona, cioè apprezzo gli aspetti positivi del tuo aspetto interiore. La realtà è che desidero il tuo bene. E il tuo vero bene consiste nel conoscere, amare e servire il Signore, nella speranza di poter raggiungere il supremo ed eterno traguardo nella Patria celeste. Pertanto desidero continuare a coltivare questa amicizia con spirito di servizio, mettendomi a tua disposizione per dialogare su cose importanti e cercare di aiutarti nel cammino verso l'eternità. Non ho tempo da perdere con amicizie frivole e superficiali, io cerco persone come te con le quali allacciare solide e profonde amicizie basate su virtù nobili. Ti sono grato per questa opportunità che mi stai offrendo di poter allacciare con te una forte amicizia (una sorta di "asse della resistenza"). Spero tanto di non deluderti mai. Per me l'amicizia non è una cosa di poco valore da trattare come uno strofinaccio usurato, è invece un bene prezioso da custodire con grande cura. Il solo pensiero di poter costruire una solida amicizia con una persona profonda come te, mi infonde entusiasmo. Grazie di cuore per tutto il bene che riuscirai a trasmettermi!

Ciao,

Cordialiter

Pensiero del giorno

Purificate bene i vostri affetti; perché quasi tutti amano secondo il proprio gusto, e assai pochi secondo la ragione ed il gusto di Dio.


(San Francesco di Sales)