Don Bosco nella conferenza ai cooperatori torinesi del 1881 diceva tra l’altro di istituire un paragone fra la virtù del missionario e quella di certi cristiani che se la spassano sciupando le loro ricchezze in gozzoviglie, in divertimenti. Che dirà Dio a costoro nel giudizio?: «Avete speso malamente le ricchezze che io vi avevo dato affinché dilataste il mio regno, la mia gloria, e soccorreste il prossimo. Pecunia vestra vobiscum sit in perditionem ["Il vostro denaro sia con voi in perdizione", n.d.r.]. Ma anche a quei cristiani che pur non sperperando il danaro accumulano beni materiali senza nulla dare al prossimo, sarà rivolta quella tremenda condanna: Pecunia vestra vobiscum sit in perditionem. Accumulaste ed accresceste le vostre sostanze, dirà il Signore, ma intanto i poveri gemevano e morivano per la fame, migliaia di fanciulli abbandonati crescevano nell'irreligione e nel vizio; aveste più cure per il vostro danaro che per la mia gloria e per le anime dei vostri fratelli. Ora, coi vostri piaceri e colle vostre ricchezze, andatevene nella perdizione».
Visualizzazioni totali
domenica 14 dicembre 2025
Nella perdizione eterna col denaro ammassato inutilmente
Pensiero del giorno
sabato 13 dicembre 2025
Ad majorem Dei gloriam!
Non so per quanto tempo potrò ancora continuare, dipende molto dalle libere donazioni che mi invieranno i lettori che comprendono l'enorme lavoro che c'è dietro a tutto ciò e vorranno sostenere il mio impegno inviandomi dei liberi contributi.
I lettori che apprezzano il blog e desiderano aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, possono inviarmi una libera donazione. Per info: cliccare qui.
Pensiero del giorno
venerdì 12 dicembre 2025
Don Stefano Oberto, Medaglia d'oro al valor militare
«Cappellano del battaglione alpini "Dronero", magnifica figura di asceta e patriota, sul fronte greco-albanese si prodigò con mirabile abnegazione e sprezzo del pericolo nella sua instancabile alta missione di assistenza morale. Rinunciando all’esonero, volle seguire i suoi alpini sul fronte russo dividendo con loro pericoli e sacrifici. Durante l’estenuante ripiegamento dal Don [un fiume russo, n.d.r.], benché stremato dalle durissime fatiche, diede luminose prove delle sue elevatissime virtù militari e cristiane, portandosi sempre dove maggiore era il rischio, pur di assolvere al suo compito di conforto agli alpini feriti e congelati. In fase critica, seppe far rifulgere il suo spirito eroico, mettendosi di iniziativa alla testa dei resti di un plotone rimasto senza comandante e lanciandosi decisamente al contrattacco di preponderanti forze nemiche. Caduto prigioniero dopo strenua lotta, quando il battaglione esaurì ogni possibilità di resistenza, continuò nella sua opera benefica durante le tragiche marce verso l’interno e, fra l’abbandono generale, valendosi del grande ascendente che aveva sugli alpini, li invitò ad austera rassegnazione, ne lenì le sofferenze trasformandosi in medico ed infermiere, ne condivise la dura sorte con stoica fermezza. Morì, stremato dalla fatica e dai disagi, nel campo di prigionia n. 74 di Oranki il 5 aprile 1943. Sacerdote esemplare e saldo combattente ha voluto, col sacrificio, concorrere a tenere in grande onore, in terra straniera, lo spirito eroico del soldato d’Italia».
Pensiero del giorno
Noi amiamo Dio non solo quando recitiamo un atto di carità ma anche quando facciamo la sua volontà o quando compiamo un dovere sia pur minimo per piacergli.giovedì 11 dicembre 2025
Aiuta il blog "Cordialiter"
Com'è bello andare al Signore!
Eccolo, Carlo Matthey, nella clinica di via Quadronno a Milano ove è entrato per un grave intervento chirurgico. L'operazione va male. Il chirurgo dichiara alla sorella che ormai ogni speranza è svanita.
— Perchè oggi vengono tutti? Sono in pericolo?
La sorella Cristiana trema, ma poi risponde:
— Sì.
— Grave?
— Sì.
— Non c'è più speranza?
— Ma, sai, come si fa a dirlo?
— Ho capito.
E sulle sue labbra, sul suo viso, appare un sorriso che non è di questa terra.
Al suo confessore che accorre subito per predisporlo al grande passo, serenissimamente dice:
— Mi rincresce per i miei cari; ma è così bello andare incontro al Signore.
Poi, pensando al motto della gioventù cattolica:
«Ieri era l’azione; oggi il sacrificio». Chiede l’Estrema Unzione.
Quando gliela amministrano tutti i suoi cari gli stanno attorno. Vede il babbo e la mamma che piangono.
Entra il sacerdote col Viatico. Per salutare Gesù, Carlo dischiude le braccia. Il suo volto sfavilla di serenità.
Offre i suoi dolori e il suo sacrificio per la Chiesa (...).
Fa avvicinare al suo volto tutti i suoi cari e li bacia ad uno ad uno, con dolcezza:
— Sono nelle mani del Signore: fiat voluntas tua.
Poi desidera vedere la sua bambina. La piccola, ignara del dramma, gli è portata.
— Fa un bacione a papà — le dice la mamma.
La bimba dà e riceve il bacio.
Rivolge uno sguardo alla sua Lydia, le annunzia che dopo la sua morte avrà un dono già ordinato per lei. Le raccomanda i bambini e aggiunge:
— Com'è bello andare al Signore! (...)
Fa cenno di volere un pezzo di carta; e con mano sicura scrive: « A tutti, per tutto, grazie ».
Comincia l'agonia. Invita egli stesso il suo confessore ad iniziare le preghiere delle raccomandazioni dell'anima. (...) Moriva offrendo se stesso, sul letto di morte, come una vittima, alla maestà infinita di Dio.
[Brano tratto da "Direzione spirituale e gioventù d'oggi", di Don Giovanni Barra, Alzani Editore, imprimatur: Pinerolo, 7 marzo 1959, Can. Albino Mensa, Vicario Generale].
Pensiero del giorno
mercoledì 10 dicembre 2025
Intervista a una professoressa universitaria
Pensiero del giorno
(Pensiero di San Giovanni Maria Vianney)
martedì 9 dicembre 2025
Elemosina ricompensata
Alfredo, re d'Inghilterra, ebbe una volta il suo regno invaso dai barbari, e si trovò costretto a rifugiarsi in una foresta attorniata da paludi, e ricoverarsi in una miserabile capanna. Un giorno che si trovava solo colla sua moglie, della quale si sforzava di calmare l'agitazione e il dolore col leggerle qualche brano delle divine Scritture, sentì un povero battere alla porta e domandare la elemosina. - Che abbiamo da fargli? - domandò Alfredo alla sua compagna. - Ahi! esclama costei: non ci resta più che un solo pane. - Ebbene, soggiunge il principe, diamone a questo povero la metà. Quel Dio, che con cinque pani poté nutrire cinquemila persone, potrà bene col mezzo pane mantenerci la vita. - Spezzò quel pane e fece l'elemosina. Dopo qualche istante giunse un messo ad annunziare al principe, che erano inaspettatamente arrivate moltissime navi in sua difesa. Infatti coll'aiuto di queste Alfredo poté respingere i nemici e riacquistare il suo trono. Disse allora: - Dio mi ha voluto premiare della mia carità.
Pensiero del giorno
lunedì 8 dicembre 2025
Canale Telegram "Cordialiter"
informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.
Sursum corda!
Dobbiamo avere fiducia in Maria Ausiliatrice
Trovandosi un Commendatore, quasi morente nel proprio letto, in età di 83 anni, si presentava a lui Don Bosco. All'esile saluto dell’infermo il Santo rispose che non sarebbe morto, poiché la Madonna avrebbe ancora avuto bisogno della sua opera generosa. Il Commendatore, colpito a quell'annunzio, fattogli un volto ilare e sereno:
— Se guarisco, disse, prometto di pagare per sei mesi duemila franchi al mese per la chiesa di Valdocco.
— Ebbene io ritornerò all'Oratorio e vi farò far tante preghiere a Maria Ausiliatrice, che spero ella le otterrà la grazia di guarire. Abbia fiducia. Maria è Virgo potens.
E, prima di partire, fece sopra l’infermo una preghiera e gli diede la benedizione. Tre giorni dopo, mentre Don Bosco si trovava nella sua camera, gli si annunzia la visita di un signore: viene introdotto. Era il Commendatore, il quale gli disse:
— Sono qui: la Madonna mi ha guarito contro l’aspettazione di tutti e con sommo stupore della mia famiglia e dei conoscenti. Ecco i duemila franchi promessi per questo mese.
Poi soddisfece puntualmente alle altre rate della sua promessa, e conservò sempre la più profonda gratitudine a Maria Ausiliatrice. Veniva sovente a portare elemosine a Don Bosco dicendo: «Più le porto denaro per le sue opere e più i miei affari vanno bene. Io provo col fatto che il Signore mi dà anche nella vita presente il centuplo di quello che io dono per amor suo».














