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domenica 14 dicembre 2025

Nella perdizione eterna col denaro ammassato inutilmente

Don Bosco
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].

Don Bosco nella conferenza ai cooperatori torinesi del 1881 diceva tra l’altro di istituire un paragone fra la virtù del missionario e quella di certi cristiani che se la spassano sciupando le loro ricchezze in gozzoviglie, in divertimenti. Che dirà Dio a costoro nel giudizio?: «Avete speso malamente le ricchezze che io vi avevo dato affinché dilataste il mio regno, la mia gloria, e soccorreste il prossimo. Pecunia vestra vobiscum sit in perditionem ["Il vostro denaro sia con voi in perdizione", n.d.r.]. Ma anche a quei cristiani che pur non sperperando il danaro accumulano beni materiali senza nulla dare al prossimo, sarà rivolta quella tremenda condanna: Pecunia vestra vobiscum sit in perditionem. Accumulaste ed accresceste le vostre sostanze, dirà il Signore, ma intanto i poveri gemevano e morivano per la fame, migliaia di fanciulli abbandonati crescevano nell'irreligione e nel vizio; aveste più cure per il vostro danaro che per la mia gloria e per le anime dei vostri fratelli. Ora, coi vostri piaceri e colle vostre ricchezze, andatevene nella perdizione».

Pensiero del giorno

Padre Felice Cappello
Procuri di essere modello di umiltà, di carità, di pazienza, di dolcezza, di generosità, di purezza angelica, di fede viva, di amore ardentissimo, che sono le virtù proprie di un’anima veramente santa.

[Brano tratto dagli scritti di Padre Felice Maria Cappello, 1879-1962].

sabato 13 dicembre 2025

Ad majorem Dei gloriam!

Con grande gioia constato che tra i lettori e le lettrici dei miei blog ci sono tante persone attratte dal cammino di perfezione cristiana. Ecco l'e-mail che tempo fa mi scrisse una lettrice veneta.


Ciao D.,
                da mesi ormai non passa giorno in cui non visiti il tuo blog.  Per me i vari post e le varie lettere sono diventati una cosa irrinunciabile. Quante mattine in cui mi sono svegliata male, o piena di pensieri, mi è bastato aprire il blog e trovare la risposta ai miei dubbi o un motivo per vivere la giornata!

Oggi voglio ringraziarti per la tua opera meravigliosa e penso di poter dire il vero affermando che ogni giorno salvi molte persone dalle tentazioni del mondo. Anche la corrispondenza con la giovane suora con cui mi hai messo in contatto sta alimentando il mio spirito. Le sue risposte sono così semplici e spontanee, ricche d'amore, che vorrei iniziare una conversazione con lei che non finisse mai.

[…] 

Grazie di cuore, grazie a te se ho ritrovato Dio.
 


Carissima in Cristo, 
                                      anche altre persone mi hanno detto che leggono tutti i giorni i miei blog, perché si sentono edificare l'animo e incoraggiati a proseguire con tenacia il cammino di perfezione cristiana. Il merito di tutto ciò è di Dio, senza il cui aiuto non possiamo fare nulla di buono.  Inoltre devo ringraziare anche una giovane suora di clausura che offre e offrirà al Signore per tutto il resto della sua vita le preghiere e le penitenze che compie ogni giorno per il bene spirituale dei miei lettori. Se i miei blog fanno del bene alle anime è anche grazie a lei e alle altre persone che pregano per questo apostolato. Tutto (o quasi) ciò che scrivo l'ho appreso leggendo i libri di Sant'Alfonso Maria de Liguori e di altri dotti autori come San Francesco di Sales, Don Giuseppe Frassinetti, Don Giuseppe Tomaselli, Padre Adolphe Tanquerey, Don Dolindo Ruotolo, ecc. Per me è una grande gioia donare agli altri ciò che ho appreso da loro.

Tuttavia devo ammettere che diverse volte ho pensato di abbandonare questo apostolato. Infatti tenere quotidianamente aggiornati dei blog e rispondere con dedizione alle centinaia di e-mail che ricevo ogni mese dai lettori, comporta un notevole impegno che assorbe molto tempo. Ormai i miei blog hanno totalizzato circa 3 milioni di visite (oltre ai siti in italiano, gestisco anche siti religiosi in spagnolo, tedesco, francese, polacco, olandese, croato, rumeno e inglese), mi rendo conto che prima o poi c'è il rischio che possa arrendermi e tirare i remi in barca, come hanno fatto tanti altri blogger.

Non so per quanto tempo potrò ancora continuare, dipende molto dalle libere donazioni che mi invieranno i lettori che comprendono l'enorme lavoro che c'è dietro a tutto ciò e vorranno sostenere il mio impegno inviandomi dei liberi contributi.

Ti saluto cordialmente nei Cuori di Gesù e Maria,

Cordialiter

______________




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Pensiero del giorno

Sacro Cuore di Gesù
Parole che Gesù disse a suor Consolata Betrone (1903 - 1946) il 16 novembre del 1935:

Quando due creature si amano veramente, non si offendono mai; è così, ma proprio così ha da essere fra il Creatore e le sue creature.

[Brano tratto da "Il Cuore di Gesù al mondo", a cura di Padre Lorenzo Sales, Edizioni Paoline, imprimatur: Mons. Giulio Tobia, Vic. Gen., Pescara, 10-12-1966].

venerdì 12 dicembre 2025

Don Stefano Oberto, Medaglia d'oro al valor militare

Stiamo vivendo un periodo storico ricco di persecuzioni nei nostri confronti. A volte si rischia di scoraggiarsi e di cadere nello sconforto. Per tenere alto il morale è di aiuto la lettura delle gesta eroiche degli arditi della fede che ci hanno preceduto nel pellegrinaggio terreno. Penso ai santi e ai beati ma anche ai valorosi cappellani militari che a causa del loro altruismo caddero sui campi di battaglia. Oggi propongo alla vostra attenzione la motivazione con cui venne assegnata la Medaglia d'oro al valor militare a Don Stefano Oberto (1909-1943), cappellano militare degli alpini deceduto in un campo di prigionia sovietico.

«Cappellano del battaglione alpini "Dronero", magnifica figura di asceta e patriota, sul fronte greco-albanese si prodigò con mirabile abnegazione e sprezzo del pericolo nella sua instancabile alta missione di assistenza morale. Rinunciando all’esonero, volle seguire i suoi alpini sul fronte russo dividendo con loro pericoli e sacrifici. Durante l’estenuante ripiegamento dal Don [un fiume russo, n.d.r.], benché stremato dalle durissime fatiche, diede luminose prove delle sue elevatissime virtù militari e cristiane, portandosi sempre dove maggiore era il rischio, pur di assolvere al suo compito di conforto agli alpini feriti e congelati. In fase critica, seppe far rifulgere il suo spirito eroico, mettendosi di iniziativa alla testa dei resti di un plotone rimasto senza comandante e lanciandosi decisamente al contrattacco di preponderanti forze nemiche. Caduto prigioniero dopo strenua lotta, quando il battaglione esaurì ogni possibilità di resistenza, continuò nella sua opera benefica durante le tragiche marce verso l’interno e, fra l’abbandono generale, valendosi del grande ascendente che aveva sugli alpini, li invitò ad austera rassegnazione, ne lenì le sofferenze trasformandosi in medico ed infermiere, ne condivise la dura sorte con stoica fermezza. Morì, stremato dalla fatica e dai disagi, nel campo di prigionia n. 74 di Oranki il 5 aprile 1943. Sacerdote esemplare e saldo combattente ha voluto, col sacrificio, concorrere a tenere in grande onore, in terra straniera, lo spirito eroico del soldato d’Italia».

Pensiero del giorno

Noi amiamo Dio non solo quando recitiamo un atto di carità ma anche quando facciamo la sua volontà o quando compiamo un dovere sia pur minimo per piacergli.


[Brano tratto da “Compendio di Teologia Ascetica e Mistica”, di Padre Adolphe Tanquerey (1854 - 1932), trad. P. Filippo Trucco e Can.co Luigi Giunta, Società di S. Giovanni evangelista - Imprimatur Sarzanæ, die 18 Novembris 1927, Can. A. Accorsi, Vic. Gen. - Desclée & Co., 1928].

giovedì 11 dicembre 2025

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Com'è bello andare al Signore!

Dagli scritti di Don Giovanni Barra (1914 - 1975).


Eccolo, Carlo Matthey, nella clinica di via Quadronno a Milano ove è entrato per un grave intervento chirurgico. L'operazione va male. Il chirurgo dichiara alla sorella che ormai ogni speranza è svanita. 

— Perchè oggi vengono tutti? Sono in pericolo? 

La sorella Cristiana trema, ma poi risponde: 

— Sì. 

— Grave? 

— Sì. 

— Non c'è più speranza? 

— Ma, sai, come si fa a dirlo? 

— Ho capito. 

E sulle sue labbra, sul suo viso, appare un sorriso che non è di questa terra. 

Al suo confessore che accorre subito per predisporlo al grande passo, serenissimamente dice: 

— Mi rincresce per i miei cari; ma è così bello andare incontro al Signore. 

Poi, pensando al motto della gioventù cattolica: 

«Ieri era l’azione; oggi il sacrificio». Chiede l’Estrema Unzione. 

Quando gliela amministrano tutti i suoi cari gli stanno attorno. Vede il babbo e la mamma che piangono. 

Entra il sacerdote col Viatico. Per salutare Gesù, Carlo dischiude le braccia. Il suo volto sfavilla di serenità. 

Offre i suoi dolori e il suo sacrificio per la Chiesa (...).

Fa avvicinare al suo volto tutti i suoi cari e li bacia ad uno ad uno, con dolcezza: 

— Sono nelle mani del Signore: fiat voluntas tua. 

Poi desidera vedere la sua bambina. La piccola, ignara del dramma, gli è portata. 

— Fa un bacione a papà — le dice la mamma. 

La bimba dà e riceve il bacio. 

Rivolge uno sguardo alla sua Lydia, le annunzia che dopo la sua morte avrà un dono già ordinato per lei. Le raccomanda i bambini e aggiunge: 

— Com'è bello andare al Signore! (...)

Fa cenno di volere un pezzo di carta; e con mano sicura scrive: « A tutti, per tutto, grazie ». 

Comincia l'agonia. Invita egli stesso il suo confessore ad iniziare le preghiere delle raccomandazioni dell'anima. (...) Moriva offrendo se stesso, sul letto di morte, come una vittima, alla maestà infinita di Dio.


[Brano tratto da "Direzione spirituale e gioventù d'oggi", di Don Giovanni Barra, Alzani Editore, imprimatur: Pinerolo, 7 marzo 1959, Can. Albino Mensa, Vicario Generale]. 

Pensiero del giorno

Cardinale Ildefonso Schuster
Il grande errore del secolo, che si infiltra anche nel santuario e nei chiostri, è il naturalismo, che prende il posto del soprannaturale. Quale seduzione! Ecco perché gran parte dell'attività ecclesiastica è scarsa di frutto: “Quod natum ex carne, caro est”. E' carne. E' soprattutto la formazione del giovane clero, che bisogna curare nei seminari e nei noviziati dei Regolari; specialmente in questi ultimi. Molti Ordini sono divenuti innanzi a Dio alberi sterili: rami e foglie, senza frutto per il Signore.


(Cardinale Ildefonso Schuster)

mercoledì 10 dicembre 2025

Intervista a una professoressa universitaria

La Messa tridentina affascina soprattutto persone che hanno un elevato livello culturale, pertanto non mi stupisco del fatto che numerosi lettori e lettrici del blog svolgono (o hanno svolto in passato) la professione di insegnante. A tal proposito ripubblico un'intervista che anni fa mi rilasciò una lettrice che all'epoca svolgeva la professione di docente universitaria. La ringrazio per la cortesia e soprattutto per la pazienza dimostrata nel rispondere alle mie numerose domande.  :-)  


- Quando hai cominciato a seguire la Messa tradizionale? 

- Dal 2013. La prima volta è stato per curiosità, le volte successive per attrazione.

- Che cos'è che ti affascina del rito antico? 

- L’atmosfera che favorisce la devozione e l’adorazione, la compostezza del sacerdote e dei chierichetti, i gesti carichi di simbolismo, la musica celestiale, ma anche i momenti di silenzio. In alcuni momenti della seconda parte della Messa sembra che il cielo si apra sopra di me. In questi anni, proprio durante questa Messa, sono riuscita a capire interiormente, in un istante, tante cose la cui conoscenza era rimasta fino ad allora solo a livello intellettuale. 

- Spesso quando parliamo di Messa tridentina il pensiero va alla Messa cantata con i canti gregoriani. Vai volentieri anche alla Messa letta? 

- Sì. La Messa letta, fatta di lunghi silenzi e niente canti, non è da meno alla Messa cantata. Dopo essere andata ad alcune Messe cantate ho cominciato a capire, apprezzare e vivere intensamente anche la Messa letta che, senza la dovuta preparazione e abituata alla Messa del Novus Ordo, da principio percepivo come un po’ “insipida”.

- So che uno dei tuoi figli viene con te alla Messa tridentina. Si distrae oppure rimane incantato dalla liturgia tradizionale? 

- Hai detto bene. Rimane incantato. In questi due anni non mi ha mai chiesto l’ora, com’era invece sua abitudine fare quando andavamo alla Messa del Novus Ordo. Non ha mai protestato per la sua durata (un’ora e mezza) e quando ha la possibilità di andare all’altra Messa (Novus Ordo) immancabilmente preferisce venire con me alla Messa tridentina.

- Cerchi di far conoscere la Messa Tridentina ad altri? 

- Cerco di farlo quando capisco che il terreno è favorevole, ma purtroppo fino ad ora non ho avuto successo. Mi ascoltano, sembrano entusiasti, ma quando li invito a venire con me a una Messa tridentina trovano sempre qualche scusa (la distanza dalla chiesa, la lunghezza della Messa, l’orario non favorevole, particolari situazioni familiari, ecc.). Eppure so che basterebbe una sola Messa!

- Hai stretto un rapporto di amicizia con gli altri fedeli della tua diocesi che frequentano la Messa tridentina? Vi frequentate anche dopo la Messa? 

- Ho avuto l’opportunità di conoscere altri fedeli, ma non ci frequentiamo. Siccome la parrocchia dove vado è una parrocchia personale e non territoriale, non abitiamo vicino. Alcuni abitano anche a 2-3 ore di distanza. Io sono fortunata perchè abito a soli 10 km dalla chiesa. Tuttavia sono sicura che alcune famiglie si frequentano anche al di fuori.  Desidero aggiungere che, dove vivo, sia nelle parrocchie del Novus Ordo sia in quelle del Vetus Ordo tutte le domeniche dopo la Messa e in altre particolari occasioni si organizzano dei momenti conviviali. In queste occasioni possiamo conoscerci e trascorrere un po’ di tempo insieme.

- Vivi all'estero e lavori come insegnante presso un'università “cattolica” gestita dai modernisti. Quali errori dottrinali vengono insegnati dai tuoi colleghi?  

- Non so esattamente che cosa si insegna nelle singole aule, ma la missione dell’università è molto sbilanciata verso i problemi di giustizia sociale e i diritti umani. C’è inoltre una certa insofferenza e presa di distanza verso i dogmi cattolici. Tutto questo si capisce dalle iniziative prese dall’università, dai corsi offerti, dalle pubblicazioni dei professori, dagli ospiti invitati e dai contenuti delle loro presentazioni.

- Un giorno uno dei dirigenti della tua università ha affermato sarcasticamente una frase del tipo: “Ah, se i genitori degli alunni sapessero le cose che gli insegniamo!”. È possibile che i genitori non si siano accorti di nulla? 

- Sì, è possibile. Molti genitori si fidano del fatto che l’università sia cattolica. Inoltre non tutti hanno la preparazione, la capacità critica, il tempo e forse anche la voglia di indagare un po’ più a fondo. 

- Tu insegni una materia non strettamente collegata con la Religione, tuttavia tra professori avete modo di parlare di questioni religiose? 

- Nel mio dipartimento non tutti sono cattolici e la stragrande maggioranza di quelli cattolici non vivono in maniera coerente col Vangelo. Non credo nemmeno vadano a messa la domenica. Per questo motivo, quindi, non si parla di religione. Si commentano però i fatti di attualità e in queste occasioni partono gli strali dei modernisti contro la Chiesa e la dottrina cattolica. 

- Oltre a te ci sono altri insegnanti che aderiscono al Magistero perenne della Chiesa? 

- Non lo so. Quando credo che qualcuno lo sia, ad una conoscenza più approfondita, scopro che non lo è o lo è “a metà”.

- Quando i tuoi colleghi modernisti notano che accetti gli insegnamenti del Magistero, rispettano le tue idee, oppure si mostrano intolleranti? 

- Qualche volta capita di fare qualche discorso con i colleghi con cui ho un rapporto di maggiore amicizia. Per la conoscenza e il rispetto che nel tempo hanno sviluppato nei miei confronti, questi miei colleghi in genere rispettano le mie idee.

- Il demonio ti ha mai tentato suggerendoti di saltare sul carro dei modernisti, i quali beneficiano degli applausi del mondo? 

- Sì, ma non è mai riuscito a convincermi. Cresciuta e protetta da una solida famiglia e formata durante i primi anni delle elementari da un catechismo ancora tradizionale, negli anni dell’adolescenza sono stata assalita da dubbi (quello che imparavo a scuola e quello che vedevo e sperimentavo nel mondo era in contraddizione diretta con tutto quello che sentivo e pensavo). Pur adeguandomi a certi comportamenti mondani, qualcosa mi impediva di abbracciare il mondo completamente. Sono stati anni tristi in cui mi sono chiusa in me stessa, convinta di essere strana, poco intelligente, egoista, retrograda e incapace di slanci. Non credevo nemmeno di avere fede. Allo stesso tempo non riuscivo a credere che la mia famiglia, le suore (una in particolare) che avevano avuto una parte importante nella mia formazione e la Chiesa mi avessero insegnato cose sbagliate. Sentivo ancora il loro amore per me e questo mi ha salvata. Chi ti vuole veramente bene non può volere il tuo male. E poi avevo anche una testa che, anche se piena di molti, ma veramente molti dubbi, ragionava. La mia guarigione è avvenuta quando sono diventata mamma ed è arrivato il mio turno di insegnare le cose di Dio ai miei figli. Internet era agli inizi, ma c’erano già delle risorse a cui attingere. Pian piano ho scoperto siti con contenuti veramente cattolici. Ho ritrovato tutti gli insegnamenti ricevuti nei primi anni della mia vita. Ho allora cominciato a capire chi sbagliava. Ci sono voluti degli anni per ripulire il mio intelletto dalle incrostazioni che, mio malgrado, si erano formate e forse c’è ancora del lavoro da fare, ma ora so che sono sulla giusta strada. Dubbi me ne vengono ancora, ma sono dubbi che mi confondono solo temporaneamente, perché adesso ho delle guide ferme e sicure.

- Secondo te, se venisse fondata dalle tue parti un'università cattolica davvero fedele alla Tradizione, riuscirebbe ad attrarre l'interesse delle famiglie? 

- Non lo so. Ho l’impressione che il genitore “medio” la considererebbe un po’ “estrema”. Qui ci sono già università veramente cattoliche, ma sono piccole, di nicchia, e in genere non hanno facoltà scientifiche. Inoltre non preparano direttamente ad una professione, ma sono piuttosto università formative dopo le quali i ragazzi di solito si iscrivono in altre università a corsi quali medicina, giurisprudenza, ingegneria, ecc.

- Non sappiamo cosa accadrà in futuro, tuttavia c'è il rischio che le persecuzioni moderniste possano aumentare ancora. Sei determinata a resistere a qualunque costo e a rimanere fedele alla Dottrina Cattolica per dare gusto al Redentore Divino?  

- Sì. So che potrebbero esserci delle sofferenze. Ci penso spesso. Non voglio arrivare impreparata. Mi sto preparando a questa possibilità e sto anche preparando i miei figli.

Pensiero del giorno

Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, Roma
Miei fratelli, non sono né le preghiere lunghe, né le preghiere belle che Dio preferisce, ma quelle che vengono dal cuore.

(Pensiero di San Giovanni Maria Vianney)

martedì 9 dicembre 2025

Elemosina ricompensata

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].
 

Alfredo, re d'Inghilterra, ebbe una volta il suo regno invaso dai barbari, e si trovò costretto a rifugiarsi in una foresta attorniata da paludi, e ricoverarsi in una miserabile capanna. Un giorno che si trovava solo colla sua moglie, della quale si sforzava di calmare l'agitazione e il dolore col leggerle qualche brano delle divine Scritture, sentì un povero battere alla porta e domandare la elemosina. - Che abbiamo da fargli? - domandò Alfredo alla sua compagna. - Ahi! esclama costei: non ci resta più che un solo pane. - Ebbene, soggiunge il principe, diamone a questo povero la metà. Quel Dio, che con cinque pani poté nutrire cinquemila persone, potrà bene col mezzo pane mantenerci la vita. - Spezzò quel pane e fece l'elemosina. Dopo qualche istante giunse un messo ad annunziare al principe, che erano inaspettatamente arrivate moltissime navi in sua difesa. Infatti coll'aiuto di queste Alfredo poté respingere i nemici e riacquistare il suo trono. Disse allora: - Dio mi ha voluto premiare della mia carità.

Pensiero del giorno

Una Messa detta con devozione apporta devozione ad ognuno che la sente; al contrario una Messa strapazzata fa perdere la devozione agli astanti, e quasi anche la fede.


[Pensiero tratto da "La Messa e l'Officio strapazzati" di Sant'Alfonso Maria de Liguori].

lunedì 8 dicembre 2025

Canale Telegram "Cordialiter"

Cari amici,

informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.

Sursum corda!

Dobbiamo avere fiducia in Maria Ausiliatrice

Don Bosco con Maria Ausiliatrice e Gesù Bambino
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].


Trovandosi un Commendatore, quasi morente nel proprio letto, in età di 83 anni, si presentava a lui Don Bosco. All'esile saluto dell’infermo il Santo rispose che non sarebbe morto, poiché la Madonna avrebbe ancora avuto bisogno della sua opera generosa. Il Commendatore, colpito a quell'annunzio, fattogli un volto ilare e sereno: 

— Se guarisco, disse, prometto di pagare per sei mesi duemila franchi al mese per la chiesa di Valdocco.

— Ebbene io ritornerò all'Oratorio e vi farò far tante preghiere a Maria Ausiliatrice, che spero ella le otterrà la grazia di guarire. Abbia fiducia. Maria è Virgo potens.

E, prima di partire, fece sopra l’infermo una preghiera e gli diede la benedizione. Tre giorni dopo, mentre Don Bosco si trovava nella sua camera, gli si annunzia la visita di un signore: viene introdotto. Era il Commendatore, il quale gli disse: 

— Sono qui: la Madonna mi ha guarito contro l’aspettazione di tutti e con sommo stupore della mia famiglia e dei conoscenti. Ecco i duemila franchi promessi per questo mese.

Poi soddisfece puntualmente alle altre rate della sua promessa, e conservò sempre la più profonda gratitudine a Maria Ausiliatrice. Veniva sovente a portare elemosine a Don Bosco dicendo: «Più le porto denaro per le sue opere e più i miei affari vanno bene. Io provo col fatto che il Signore mi dà anche nella vita presente il centuplo di quello che io dono per amor suo».