Approfittiamo della misericordia del S. Cuore di Gesù, che là sul Calvario ci volle dare per madre la sua Santissima Madre. Un giovane di vita molto licenziosa fu colpito da gravissima malattia. Accorse il curato per disporlo agli ultimi Sacramenti, ma venne respinto da lui, che protestava altamente che voleva morire come era vissuto. Uno frattanto dei suoi compagni di libertinaggio, il quale conservava ancora qualche avanzo di religione, venuto un dì a ritrovarlo, e vedendo il male assai aggravato, a lui rivolto: Sarebbe ben tempo, gli disse con amichevole libertà, che tu pensassi a convertirti. - Convertirmi? rispose l'infermo stupito, poiché da colui non si attendeva una simile intimazione: convertirmi? questo è impossibile, perché son troppo gran peccatore e non posso ottener da Dio misericordia. - Ebbene, ripigliò l'altro, se non confidi in Gesù, rivolgiti alla sua Madre Maria, che Egli là sulla Croce lasciò per Madre a noi, poveri peccatori. Non hai nessuna divozione verso di Lei? - Scarsa assai, rispose l'infermo, mentre non si riduce che a qualche Ave Maria, che recitavo di quando in quando e nulla più; ma ciò che può giovarmi? - Rifletti che nell'Ave Maria la pregavi ad aver cura di te nell'ora della morte, e però abbi fiducia e raccomandati; anzi recitiamo qui insieme questa sì salutare orazione. Così fu fatto! e appena terminata, l'infermo prorompe in uno scoppio di lagrime. In quel mentre appunto arriva il curato, venuto a tentare le ultime prove con quell'ostinato, ed entrato nella stanza rimane stupito al vedere ambedue quei giovani piangere dirottamente. Ma l'infermo a lui rivolto singhiozzando: Padre, disse, la Madonna da me invocata mi ha ottenuta la grazia del suo divin Figliuolo; mi sento mutato e compunto, e son risoluto di confessarmi. Il curato ringraziando di cuore la B. Vergine, la quale egli pure aveva raccomandato costantemente quel povero peccatore, si prestò con gran carità e premura ad assisterlo. Egli fece con sentimenti di verace dolore la sua confessione, poi ricevette con gran devozione il SS. Viatico, domandando perdono agli astanti dei suoi cattivi esempi e pochi giorni dopo morì nel bacio del Signore. Questa sua conversione fece molto rumore e ne produsse delle altre nei suoi compagni di traviamento. Le sue esequie furono fatte con molta pompa, e tutti esaltarono la potenza e la misericordia di Maria, Madre nostra pietosissima.
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domenica 14 settembre 2025
Un libertino vicino alla morte
Pensiero del giorno
(San Paolo della Croce)
sabato 13 settembre 2025
Don Bosco confidava nella Provvidenza
Appena uscito Don Durando, entrò nella camera del Santo un signore che da tempo attendeva nella sala d’aspetto. Don Bosco quasi a tentarne la carità gli disse:
— Scusi se l’ho fatto aspettare. Il prefetto della Congregazione è venuto a prendermi tutto il denaro che avevo ed eccomi povero, senza un quattrino.
— E se in questo momento avesse urgente necessità di una somma come farebbe?
— Oh, la Provvidenza!... esclamò Don Bosco.
— Provvidenza, Provvidenza, va bene, ma ora ella è senza denaro e se ne abbisognasse subito non saprebbe come fare.
— In tal caso, direi a lei, mio buon signore, che vada nell’anticamera e troverà una persona che reca un’offerta.
— Come? Dice davvero? Ma di là non c’era nessuno quando io sono entrato. Chi le ha detto questo?
— Nessuno me l’ha detto. Io lo so e lo sa Maria SS.
Quel signore si portò nell’anticamera: v’era un signore che recava a Don Bosco una bella offerta.
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].
Pensiero del giorno
(Catechismo di San Pio X)
venerdì 12 settembre 2025
Quando i turchi volevano fagocitare la cristianità
giovedì 11 settembre 2025
Confessore e penitente dannati
È questo un fatto raccontato da molti autori, ma degno di essere sempre ricordato a salutare ammaestramento di quei confessori, che abusando del Sangue di Gesù Cristo e profanandolo con assoluzioni sacrileghe, tradiscono le anime lasciandole imputridire nel fradiciume di tante colpe per la troppa loro facilità in assolvere; è degno di essere narrato per salutare avviso di coloro che ricevono i sacramenti sacrilegamente, di coloro che mutano ogni volta confessore per strappare l'assoluzione, e a dir breve per tutti quelli che adoperano la confessione non per emendare la propria vita, ma per farsene mantello per peccare più francamente.
Vi fu un cavaliere molto dato al turpe vizio della disonestà il quale da molto tempo manteneva una mala pratica. Per suo gran male aveva trovato un confessore che sempre lo assolveva con grande amorevolezza. La moglie del cavaliere, donna di gran pietà, scoteva di tanto in tanto la coscienza del marito con rendergli sospette tante assoluzioni ricevute senza rimuovere l'occasione. E il marito ridendo la proverbiava con dire: Volete farla da teologo? Se il mio confessore che è religioso assai dotto non mi potesse assolvere, non mi assolverebbe: badate un poco all'anima vostra, che io baderò alla mia.
Seguitò a vivere come prima, ed a confessarsi come prima; ed anche in punto di morte la confessione fu simile alle altre fatte in vita. La moglie rimasta vedova, mentre nel suo oratorio fa orazione, ecco che vede entrare in mezzo ad una gran vampa un uomo mostruoso portato sulle spalle da un altro uomo. La buona signora, inorridita voleva fuggire. - No, sentì dirsi, no, fermatevi! Sappiate che io sono vostro marito, dannato e questo che mi porta sulle spalle è il mio confessore: io perché malamente mi sono confessato, egli perché malamente mi ha assolto: ci siamo ambedue dannati: e sparì via.
Dal che può vedere chiunque non voglia smettere le occasioni, oppure s'ingegni di strappar le assoluzioni, che se andrà all'inferno, vi andrà con minor fatica, perché vi andrà sulle spalle di quel confessore che l'assolvette. A che serve infatti che il confessore vi assolva, se Iddio dal cielo dice: Io ti condanno? A che giova che il confessore vi benedica, se Iddio dal cielo vi maledice? Pretendere di confessarsi bene senza lasciar l'occasione, è pretendere l’impossibile, e non è che accumular sacrilegi sopra sacrilegi e correre alla perdizione.
Pensiero del giorno
mercoledì 10 settembre 2025
Messa per i parenti defunti
Ringrazio di cuore anche il celebrante per la sua carità fraterna.
Zelo di un cinese
Un vecchio contadino cinese si presentò un dì al missionario che era nel suo villaggio, manifestandogli un vivo desiderio, che in quel paese venisse fabbricata una chiesa. Lodo il vostro zelo, gli rispose il Padre, ma per ora mi manca il modo di supplire ad una spesa sì grave. A questo penserò io, soggiunge il contadino. Il missionario che da più anni lo aveva veduto menare una vita assai povera e stentata, gli fece osservare che essendo un villaggio un po' grosso, si richiedeva una chiesa alquanto grande e che occorreva una somma di circa duemila scudi. Io li ho pronti, ripigliò il buon vecchio, e non vi rechi meraviglia che io possa possedere una tale somma; sappiate che da quarant'anni ho concepito il disegno di fabbricare questa chiesa, e sempre ho lavorato per raccogliere la somma occorrente. A tale scopo mi sono condannato volontariamente ad una vita stentatissima, usando del vestito più triviale e del cibo strettamente necessario. Ed ora, prima di morire vorrei avere la consolazione di vedere innalzata quella Casa di Dio, per la quale ho fatto tanto in tutta la mia vita.
Questo esempio animi ogni cristiano a concorrere con zelo secondo le proprie forze alla fabbrica, alla riparazione e all'ornamento delle chiese che sono la Casa di Dio in terra.
Pensiero del giorno
[Pensiero del Cardinale James Gibbons (1834-1921), tratto dal libro «L’ambasciatore di Cristo»].
martedì 9 settembre 2025
Se tu diventassi cieco?
Nel 1850, a Porta Palazzo Don Bosco si tratteneva, come era solito, a parlare di cose spirituali con un bel crocchio di gente. Un giovanotto lo interruppe, dicendo che non voleva sentir prediche e che cessasse. E Don Bosco a lui:
— E se diventassi cieco in questo momento, verresti allora ad ascoltare la parola di Dio?
In quell'istante stesso quegli divenne cieco tra lo spavento generale. Il giovanotto si butta in ginocchio piangendo e la gente supplica Don Bosco di guarirlo. Don Bosco gli fa recitare l’atto di dolore e gli promette che appena confessato riacquisterà la vista. Il giovanotto sul far della notte si fece condurre a confessarsi; ciò fatto, riebbe la vista.
Il cuoco di Don Bosco
Don Bosco, dopo lunghe ore passate in confessionale, scendeva stanchissimo in refettorio, per fare un po’ di cena. Ma più volte il cibo non era più mangiabile. Una sera il serviente disse al cuoco, che almeno desse un po’ più calda la roba destinata per Don Bosco. Ma quegli, ruvido di carattere, disse: — E chi è Don Bosco? È come un altro qualunque della casa!
Vi fu chi riferì a Don Bosco quella risposta insolente, ma il buon Servo di Dio osservò con tutta calma: — Il cuoco ha ragione.
Pensiero del giorno
(Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa)
lunedì 8 settembre 2025
Canale Telegram "Cordialiter"
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Sursum corda!